I riminesi sono i più generosi d’Italia nei confronti dei loro famigliari: in provincia di Rimini si registra infatti il record nazionale di abitazioni date a parenti in uso gratuito: 4,8%, contro una media nazionale del 2,8%, su di un totale di 896 mila immobili in tutta la Penisola.
Ma “la casa per i figli” (o più raramente, per gli anziani genitori) è una priorità per tutti gli emiliano-romagnoli: le province di Modena, Reggio Emilia e Forlì sono tutte sopra il 4%.
Sono i dati ricavati dal Sole 24 Ore da quelli del dipartimento delle Finanze relativi ai pagamenti IMU e TASI 2016 sui 31,9 milioni di abitazioni possedute dalle famiglie italiane, considerando solo le persone fisiche, in vista della scadenza di lunedì 18 dicembre, ultimo giorno utile per saldare i conti con le imposte immobiliari.
Secondo la legge (articolo 13 del Dl 201/2011) l’abitazione principale è l’unità immobiliare in cui «il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente». Dopo anni di interpretazioni difformi e scelte differenti in ciascun Comune, dal 2016 una legge nazionale vieta di parificare alla prima casa le abitazioni date ai parenti in comodato (uso gratuito), “perché al posto dell’assimilazione su base locale è previsto lo sconto del 50% su base nazionale – spiega il quotidiano economico – anche se con requisiti piuttosto restrittivi: tra l’altro, il possessore della casa non può possedere altre abitazioni, oltre a quella data in comodato e quella in cui eventualmente risieda”.
Riguardo la distribuzione delle seconde case, la provincia di Rimini come prevedibile si piazza fra quelle che ne ha di più (41% su di un totale 178.308), anche se i vertici della classifica sono occupati da Aosta (63,3%), Savona, Sondrio, Cuneo, Belluno; ma non è detto che si tratti sempre di abitazioni per la villeggiatura, data la notevole presenza di immobili abbandonati in zone montane ormai spopolate.
