Dare aiuti concreti, solidarietà e amicizia: sono questi alcuni degli scopi della Capanna di Betlemme, che quest’anno spegne trenta candeline. E’ il dicembre del 1987, quando il fondatore Don Oreste Benzi decide di espandere la Comunità Papa Giovanni XXIII dando vita a questo nuovo progetto finalizzato ad accogliere le persone senza dimora. E oggi la Capanna si è ingrandita ulteriormente con diversi appartamenti, alcuni lungo la superstrada di San Martino e altri a Miramare, nell’ex colonia Stella Maris. In totale: circa sessanta persone, uomini, donne, italiani e stranieri, che vivono in condizioni di estrema povertà, ma che grazie al lavoro costante e alla passione dei volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII hanno la possibilità di avere un tetto, di riscattarsi, e, soprattutto, di essere circondati da affetto.
“Tutte le sere andiamo in stazione a cercare chi ha bisogno di una casa dove potersi riparare.” – racconta il curatore del progetto, Nicolò Capitani – “Passeggiamo in stazione, entriamo nella sala d’aspetto e, dopo diversi colloqui, torniamo con queste persone alla Capanna. Gente che non ha la possibilità di pagarsi un affitto, persone sole, che non hanno nessuno che si occupi di loro. La filosofia della Capanna di Betlemme è proprio quella non solo di ospitarli in una struttura, ma di farli sentire a casa, in famiglia, di accoglierli con il cuore. Bisogna sempre tenere in considerazione il fattore umano e valutare gli aspetti psico-socio-relazionali del problema”.
In più, una volta a settimana, i volontari si dirigono sotto i ponti, per aiutare i bisognosi. “Durante l’arco dell’anno tra le pareti della Casa vivono circa ottocento-novecento persone.” – spiega Capitani – “Alcuni rimangano per periodi superiori ai tre-quattro giorni per necessità fisiche o problematiche varie. Tra questi, molti, sono ospiti fissi, non avendo, per svariati motivi, la possibilità di vivere all’esterno della Capanna”. Riguardo alle condizioni lavorative gli uomini che vengono accolti sono perlopiù senza lavoro, in precedenza operai, muratori, imbianchini, aiuto-cuochi e lavoratori stagionali, caduti in disgrazia. Un discorso diverso per le donne: la quasi totalità di loro, infatti, vive in strada a causa di gravi problemi mentali che gli rendono difficile trovare un posto di lavoro. La Capanna di Betlemme riesce ad assistere al meglio i clochard anche grazie alla collaborazione con la Caritas Diocesana, la Mensa di Santo Spirito, la Croce Rossa Italiana e il Comune di Rimini.
Programma di sabato 9 dicembre: dalle 11 alle 12, si festeggiano i 30 anni di vita della Capanna insieme a tutta la Comunità, ai volontari e ai cittadini. Vi saranno momenti dedicati alla preghiera, racconti di storie e, per finire, un aperitivo in via ca’ del drago, 27. (In caso di maltempo l’iniziativa verrà rimandata).
Alle 16.30 la Messa comunitaria animata dalla Capanna nella Chiesa della Grotta Rossa in via della gazzella, n. 48. In seguito, verso le 18.30-19, per concludere al meglio la giornata, festa a base di buffet, video, testimonianze, e un Concerto degli Espana Este presso l’edificio Stella Maris in viale Regina Margherita, n. 18.
Ovviamente, i doni natalizi (alimenti, abiti, coperte, ecc.) da parte dei cittadini sono molto ben accetti.