Fortunato Stramandinoli, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana Rimini propone di rivedere il sistema per l’accoglienza:
“La tematica dell’accoglienza per i senza tetto è un problema che continua ad essere presente sul nostro territorio, un problema che le istituzioni continuano ad affrontare come fosse una perenne emergenza che si materializza all’improvviso non appena le temperature si irrigidiscono. Quello dell’accoglienza per i senza tetto, secondo noi è invece un problema strutturale, figlio di una serie sempre più crescente di risvolti, conseguenze di una crisi abitativa ed economica inarrestabile e di una scarsa volontà politica di affrontarlo in maniera degna.
Ci sembra chiaro che il sistema che le istituzioni adottano per cercare di aiutare tutte le persone che, loro malgrado, si ritrovano ai margini della società, non si ponga l’obiettivo di risolvere quella condizione di marginalità ma bensì cerca di adoperarsi in maniera caritatevole e, appunto, emergenziale per provare a dar sollievo nel periodo più critico dell’anno. Questo continua a non sembrarci il modo più adatto e idoneo per aiutare tutte queste persone in difficoltà, continuiamo a credere che il sistema vada cambiato completamente, che ci sia bisogno di uscire dalla retorica emergenziale e che questo bisogno sia estremamente urgente. C’è bisogno di adottare un nuovo modello in grado di aiutare le persone ad uscire dalla marginalità, un modello in grado di dare stabilità e che ponga al centro la dignità delle persone per far si che queste abbiano la possibilità di riprendere in mano la loro vita, cosa che, ad oggi, la maggioranza di esse non ha la possibilità di fare, vista la carenza oggettiva che il modello in uso esprime, vista l’impossibilità di farlo restando a dormire per strada o in alloggi di fortuna seppur con una coperta in più. Persone che tra l’altro sono costrette a subire lo stigma veicolato da una sempre più odiosa e pretenziosa narrazione tossica e razzista alla quale implicitamente si continua a dare adito anche grazie a decreti indegni che prevedono il Daspo urbano per tutte e tutti coloro che vengono percepiti come “degradanti” e “indecorosi” . Continuiamo a pensare che il vero degrado sia proprio la stigmatizzazione di chi è in una condizione di difficoltà estrema; continuiamo a pensare che sia indecoroso non voler affrontare il problema mettendo al centro la dignità delle persone.
A Rimini abbiamo la fortuna di poter guardare ad un modello come quello espresso da Casa Don Gallo che è stato in grado di sviluppare una progettualità innovativa capace di dare risposte concrete e durature, andando oltre il concetto emergenziale e caritatevole, ponendo le basi per un nuovo modello per l’accoglienza per i senza tetto, per tutte e tutti coloro che si trovano in evidenti difficoltà. Continuiamo a chiederci il perché questo modello, questa esperienza sia osteggiata anziché sostenuta e replicata, e la risposta che ad ora riusciamo a darci è vincolata alla mancata volontà, da una parte di risolvere il problema senza nessun tipo di paura e dall’altra di mettere in discussione un modello, quello ad oggi istituzionale, che però non è più in grado di essere risolutivo poiché superato dal cambiamento della realtà nella quale siamo immersi. Stiamo parlando della vita di centinaia di persone (solo sul nostro territorio) e pensiamo che tutte e tutti abbiano il diritto di vivere una vita degna, non solo con una coperta in più nei periodi più freddi.”