Continua il botta e risposta tra l’associazione Arcigay Rimini “Alan Turing” e il Popolo della Famiglia su come prevenire il contagio dell’Aids. Ecco come risponde il Popolo della famiglia di Rimini al commento di Marco Tonti, presidente Arcigay Rimini “Alan Turing”, che aveva dichiarato che il movimento è “il primo a lanciare anatemi per contrastare ogni forma di educazione alla consapevolezza sessuale” (http://archivio.chiamamicitta.it/rimini-scontro-lass-arcigay-popolo-della-famiglia-sullaids/)
“Il presidente di Arcigay Rimini, rispondendo al nostro comunicato sulla giornata di sensibilizzazione contro la diffusione del virus Hiv, ci attribuisce posizioni mai sostenute e mostra di non conoscere l’ABC della lotta alla diffusione dell’Hiv/Aids. Che “il virus sia una punizione divina”, Il Popolo della famiglia non lo ha mai detto né sottinteso, si tratta con ogni evidenza di una invenzione per screditarci, contando sul fatto che non tutti hanno letto il comunicato dove, secondo Arcigay, sarebbero contenute affermazioni “gravemente irresponsabili” fatte dal PdF. Arcigay quindi ignora, o finge di non sapere, che il solo utilizzo del preservativo è fallimentare nella lotta alla diffusione del virus, che invece dovrebbe essere portata avanti attraverso una strategia fondata su una pluralità di fattori, primi fra tutti l’astinenza dai rapporti sessuali precoci e la fedeltà al partner. E’ la strategia nota come ABC: A=Abstain, astieniti da rapporti sessuali in età molto giovane; B=Be faithful, ovvero sii fedele, non cambiare continuamente partner; C=Condom, usalo in modo corretto e continuo. L’ordine di questi fattori non è casuale ma riveste un’importanza decisiva per il successo, come dimostrano i casi di diversi paesi dell’Africa sub sahariana, dove si concentra peraltro il 66% dei casi di infezione di Hiv a livello mondiale, e di Giamaica, Thailandia e Repubblica Dominicana, dove si è registrato un significativo declino dell’epidemia da Hiv/Aids. In questi paesi si è avuta l’intelligenza di applicare con successo un approccio basato sulla persona e sulla responsabilità e non su profilattici e farmaci. Ed è forse per questo che il metodo non ha l’attenzione che merita, perché non si presta né al business delle case farmaceutiche e produttrici di preservativi, né alle ideologiche battaglie sulla libertà sessuale che ad Arcigay piacciono tanto ma che non servono a nulla se non a diffondere il contagio.“