Il comunicato di Matteo Zoccarato, consigliere comunale della Lega Nord sulle ultimi sviluppi delle microaree per i nomadi di Via Islanda:
“Nessun effetto sorpresa. Dopo l’ennesima crepa, la frattura è netta perché non solo è saltata la condivisione politica, peraltro già fragilissima, di questa maggioranza sull’urgenza di procedere allo smantellamento del campo di via Islanda e di parcellizzare le famiglie rom e sinti in un numero contenuto di microaree, ma è venuta meno la natura stessa del progetto. Anche perché – spiega il consigliere comunale della Lega Nord Matteo Zoccarato – nessuno di noi ha mai letto i dettagli di questa ripartizione”. In una recente interrogazione, l’esponente del Carroccio riminese aveva infatti sottolineato che “nonostante le promesse di questa Giunta a rendere noto entro la fine di ottobre il progetto esecutivo, ad oggi non se ne è avuta più notizia”. Di qui l’esito più che prevedibile della riunione di ieri sera quando, dalle file della maggioranza, qualcuno ha cominciato a scalpitare facendo saltare il banco. “L’improvvisa virata del partito democratico – attacca Zoccarato – ha il retrogusto della classica manovra preelettorale. Probabilmente Gnassi ha pensato che ridurre il numero delle aree abitative destinate ai nuclei Sinti, contenendo l’impatto sulle famiglie riminesi, comportasse una riabilitazione in corner del proprio partito. Peccato per lui che non sia così. La credibilità politica di questa Giunta è sottozero”.
A questo punto, per il consigliere del Carroccio “è tutto da rifare. Ma c’è di più” – chiosa Zoccarato – “se davvero, come sostengono alcuni esponenti del Pd, alcune delle famiglie coinvolte in prima battuta nel progetto delle microaree hanno deciso di vivere in appartamento, è necessario capire e informare i riminesi sulla natura di queste abitazioni. Non vorremmo infatti che per queste persone venisse adottato l’escamotage dell’emergenza abitativa come soluzione transitoria per l’assegnazione di alloggi di Erp. Alla faccia delle decine di famiglie riminese che da anni attendono in graduatoria di poter usufruire di case popolari”.