Se forse la comicità è dentro tutti noi e basta solo schiacciare i tasti giusti per farla venir fuori, in noi romagnoli di sicuro c’è qualcosa in più: la “patacaggine”. E uno di questi pataca, orgoglioso di esserlo, risponde al nome di Paolo Cevoli, il comico riccionese che a Zelig ha fatto sbellicare tutta Italia con i suoi personaggi, da Palmiro Cangini da Roncofritto in poi. Da qualche anno, Cevoli si è allontanato dalla televisione per dedicarsi al teatro. E sabato 18 novembre, al Teatro della Regina di Cattolica, porterà in scena lo spettacolo “La Bibbia raccontata nel modo di Paolo Cevoli”.
Cevoli, noi romagnoli, secondo lei, siamo tutti un po’ comici?
«Sì, direi di sì. Abbiamo qualcosa nel nostro modo di essere che è diverso da tutti gli altri. Noi romagnoli ci accontentiamo sempre e non ci accontentiamo mai. Non siamo dei lamentosi, perché riusciamo a trovare il lato positivo in tante cose, ma c’è sempre qualcosa che non ci va a genio, o perlomeno che potrebbe andare meglio. Ci piace ridere e farlo tutti insieme, siamo fatti così!».
Si aspettava un così grande successo quando ha iniziato a fare il comico?
«Assolutamente no. Non credevo di arrivare dove sono ora. Io mi considero un ‘pataca’ e sul palco ho sempre raccontato delle gran ‘patacate’ che, però, hanno fatto ridere e continuano a far ridere molti (e ride anche lui, n.d.r)».
A proposito di risate, negli ultimi tempi la riviera romagnola è stata teatro di episodi di cronaca abbastanza gravi che non ci hanno fatto ridere, ma semmai parecchio indignare. Secondo lei, questa escalation di violenza potrebbe influire negativamente sull’immagine della nostra riviera. E anche per quanto riguarda il turismo?
«Purtroppo succedono delle cose che sarebbe meglio non capitassero, ma non siamo fuori dal mondo e quindi possono accadere fatti di questo tipo anche dalle nostre parti. E’ molto difficile capire quali conseguenze possono portare questi episodi, si deve solo sperare che violenze del genere non capitino più non solo da noi ma da nessun’altra parte».
Cambiamo decisamente argomento e torniamo a parlare di comicità. Ci parli dello spettacolo che sta portando in scena.
«E’ un po’ di tempo, ormai, che faccio teatro. Ho sempre voluto portare in scena tematiche di un certo tipo, abbastanza profonde se vogliamo. Ridere su delle ‘patacate’ è un conto, invece ridere e trovare l’ironia su cose importanti come la violenza, ad esempio, è un altro ed è quello che mi sono prefissato di fare anche con questo spettacolo. In passato ho portato in scena Michelangelo, poi Mussolini, l’Ultima cena, la musica lirica con Rossini, andando a ritroso nel tempo e nello spazio fino ad arrivare ad Adamo ed Eva,appunto».
Per quanto riguarda la televisione, sta preparando il suo ritorno?
«Ora come ora no, ma in futuro non si sa mai. Comunque, adesso, mi sto concentrando sul teatro e va bene così».
Nicola Luccarelli