Oreste Benzi nasce a San Clemente il 7 settembre 1925 da una povera famiglia di operai, sesto di nove figli. All’età di 12 anni entra in seminario a Urbino per passare dopo tre anni a quello di Rimini. Viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1949. Il 5 luglio dello stesso anno viene nominato cappellano della parrocchia di San Nicolò al Porto a Rimini.
Nell’ottobre 1950 viene chiamato in seminario a Rimini quale insegnante e nominato vice-assistente della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) di Rimini (ne sarà poi assistente nel 1952). È in questo periodo che matura in lui la convinzione dell’importanza di essere presenti ai giovani adolescenti, in particolar alla fascia fra i 13 e i 15 anni, ai quali nell’Azione Cattolica veniva dato il nome di pre-ju, periodo nel quale si formano i metri di misura definitivi dei valori di vita. Riteneva fondamentale, infatti, realizzare una serie di attività che favorissero un «incontro simpatico con Cristo» per coinvolgere gli adolescenti ad avere incontri decisivi con Cristo. In funzione di questo progetto realizza anche una casa per ferie, la «Casa Madonna delle Vette», ad Alba di Canazei (TN), costruita dal 1958 al 1961.
Nel 1953 diventa direttore spirituale nel seminario di Rimini per i giovani nella fascia di età dai 12 ai 17 anni. Nel frattempo, oltre al seminario, insegna religione in una scuola media. Nel 1959, continuando l’ufficio di padre spirituale in seminario, è trasferito al Liceo Ginnasio Statale “Giulio Cesare” di Rimini, poi nel 1963 al Liceo Scientifico “Alessandro Serpieri” e infine nel 1969 al Liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Riccione.
Nel 1968, con un gruppo di giovani e con alcuni altri sacerdoti, dà vita al primo soggiorno estivo per ragazzi disabili. A questa attività si fa risalire la nascita dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Dallo stesso anno e fino al 2000 è il parroco de La Resurrezione, nel quartiere della Grotta Rossa, che divenne la sua casa fino a un mese dalla morte, quando va a vivere alla “Capanna di Betlemme”, una struttura di accoglienza per senza dimora.
Dall’incontro con persone sole ed emarginate, Benzi matura l’idea della prima Casa-famiglia dell’Associazione a Coriano, aiutato dalla disponibilità a tempo pieno di alcuni giovani, inaugurata il 3 luglio 1973. Negli anni successivi l’Associazione si espande in più di venti paesi nel mondo. Don Oreste, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, dedica tutto il resto della sua vita a quest’opera.
Don Oreste Benzi muore il 2 novembre 2007, all’età di 82 anni. Su richiesta della Comunità Papa Giovanni XXIII i funerali, officiati da monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, si sono svolti al Palacongressi di Rimini[6] per consentire la partecipazione di quegli “ultimi” che Oreste Benzi amava. Vi hanno partecipato più di diecimila persone.
Con il suo carisma, il suo sorriso e il suo coerente impegno è stato uno degli uomini di Dio più amati, rispettati e seguiti del nostro tempo. In tantissimi hanno invocato per lui subito la Santità.
Dopo la sua morte la Comunità Papa Giovanni XXIII prosegue l’impegno nella sua opera quotidiana di carità e accoglienza verso i più deboli secondo le indicazioni date da Benzi. I settori in cui opera sono: tossicodipendenza, sfruttamento della prostituzione, accoglienza di minori, disabilità, aborto, emarginazione delle classi sociali più deboli, con un’attività che tende alla rimozione stessa delle cause che creano le povertà.
Il 27 ottobre 2012 il Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII Giovanni Paolo Ramonda ha chiesto ufficialmente al vescovo di Rimini Francesco Lambiasi di avviare la sua causa di beatificazione. L’11 febbraio 2014 la Congregazione per le cause dei santi, a firma del cardinale Amato, ha dato l’approvazione per l’inizio ufficiale della causa.
Il 23 novembre 2019 con la sessione pubblica svolta nella Basilica Cattedrale di Rimini, presieduta da Mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, dopo cinque anni di lavoro si è conclusa la prima fase della causa. Tutti i documenti raccolti sono stati inviati alla Congregazione delle cause dei santi presso la Santa Sede.
A Don Oreste Benzi Rimini nel 2017 ha dedicato una via nei pressi fra il Palacongressi e il parco della cava.
«La nostra vocazione consiste allora nel lasciarci conformare a Cristo povero, a Cristo servo, a Cristo che espia il peccato del mondo, a Cristo, l’Uomo Dio incarnato che vive in mezzo a noi in una forma di condivisione diretta a partire dagli ultimi» (in “Con questa tonaca lisa“ a cura di Valerio Lessi, 1991-2017).
2 novembre 1855 – Francesco Coghetti dipinge il sipario del Teatro di Rimini