Nel 2016 si sono verificati in Emilia-Romagna 17.406 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 307 persone e il ferimento di altre 23.594. Rispetto al 2015, rimangono sostanzialmente stabili gli incidenti (+0,1%%), mentre il numero di vittime della strada si riduce sensibilmente, con un decremento maggiore di quello rilevato in Italia (rispettivamente -5,8% e -4,2%); cala anche il numero di feriti (-0,8%), in controtendenza rispetto al dato medio italiano (+0,9%)
In Emilia-Romagna il 64,2% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva all’93,5% del totale. Nei comuni delle Aree interne, caratterizzate da distanze superiori ai 20 minuti di percorrenza dai Poli urbani, gli incidenti rappresentano il 6,5% del totale regionale. Nel totale dei Centri il numero delle vittime è in calo del 5,8% rispetto al 2015. Questo risultato è la sintesi di una riduzione dei decessi nei comuni Polo (-12,2%) e Polo intercomunale (-4,0%) e di un incremento nei comuni Cintura (+0,8%). Nelle Aree Interne tutti i parametri mostrano variazioni negative: vittime (-6,1%), feriti (-3,1%) e incidenti (-2,0%). Si sottolinea, in particolare, il forte aumento dei decessi nei comuni classificati come Periferici (+140%) e la significativa riduzione in quelli intermedi (-32,1%)
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (73,8%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (5.788 casi, 63 vittime e 7.838 feriti), seguita dal tamponamento (3.681 casi, 41 decessi e 5.922 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (3,6 decessi ogni 100 incidenti), seguono l’investimento di pedone (3,4) e la fuoriuscita del veicolo (3,3). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 3,1 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,3 decessi). Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, il mancato rispetto della precedenza o del semaforo e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente circa il 51% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta e la velocità troppo elevata incidono rispettivamente per il 26,7% e il 14,5%, mentre il mancato rispetto della distanza di sicurezza pesa per il 13,0% (Tavola 14 in allegato).
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per gli ultrasessantaquattrenni (10,4 per 100mila abitanti) e i 15-29enni (8,6 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 73,3% delle vittime e il 70,5% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 9,1% dei morti e il 20,5% dei feriti, i pedoni il 17,6% dei deceduti e il 9,0% dei feriti. E’ ultrasessantaquattrenne il 61,1% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale e il 30,7% dei pedoni feriti. L’indice di lesività standardizzato è pari a 1.014,0 per la classe di età 15-29 anni e a 692,6 per quella 30-44 anni