Cerca
Home > Intervista > Il Punto Rosa cerca ancora casa

Il Punto Rosa cerca ancora casa

Un posto dove essere ascoltati. Un punto di incontro per parlare, aprirsi e condividere la propria malattia. A volte è fondamentale essere supportati in momenti difficili della propria esistenza, e quando a colpirti è una malattia terribile come il cancro, avere qualcuno che capisce quello che stai passando lo è ancora di più. Ed è proprio con questo scopo che è nata l’Associazione Il Punto Rosa di Santarcangelo di Romagna. Infatti, questa associazione onlus è stata creata con l’intento di confortare le donne operate di carcinoma mammario, ma le sue attività non si fermano a questo. La presidente Patrizia Bagnolini (operata anch’essa di cancro al seno), ci parla dell’importanza di questa associazione.

Patrizia Bagnolini

Presidente, quando e soprattutto perché è nato il Punto Rosa?

«L’Associazione di volontariato ‘Il Punto Rosa ONLUS’ nasce dalla volontà di alcune donne operate per carcinoma mammario presso l’Unità Operativa di Chirurgia Generale e Senologica di Santarcangelo, che si sono incontrate in reparto e al gruppo di sostegno psicologico. Il 19 febbraio 2011 il piccolo gruppo si è costituito in associazione, con lo scopo di aiutare e confortare le donne operate. In poco tempo il numero delle associate è cresciuto, insieme a tante idee e progetti, per sensibilizzare i giovani al mantenimento della propria salute, raccogliere fondi finalizzati a progetti per la cura e il recupero delle donne operate e per il sostegno della unità senologica Rimini/Santarcangelo».

Da quante persone è composta e quali sono le vostre attività principali?

«Attualmente le socie della associazione sono circa 70, ma le persone che gravitano attorno a Il Punto Rosa sono molte di più, perché parenti e sostenitori ci sostengono abitualmente nelle nostre attività. La nostra associazione, si impegna da sempre:

  • Come punto di ascolto per donne operate e/o familiari, sostenendoli nel loro percorso di malattia e soprattutto di guarigione;
  • Con incontri con medici e operatori scambiando le nostre paure cercando di migliore il servizio sanitario scambiandoci informazioni, per questo l’associazione Il Punto Rosa fa parte integrante della Breast Unit Riminese;
  • Con incontri con istituzioni, politici e dirigenti della Azienda Sanitaria per tutelare il diritto alla salute e alla miglior cura, non solo per noi che siamo tutte donne malate di tumore al seno, ma per le prossime donne che verranno. Per questo, siamo scese in piazza raccogliendo 40.000 firme a sostegno del mantenimento della eccellenza della ‘Brest Unit’ riminese, in particolare del reparto chirurgico senologico di Santarcangelo, nella riorganizzazione dell’Asl Unica Romagna, e l’abbiamo fatto noi per voi e tutti quelle che non possono più scendere in piazza, siamo state usate, maltrattate e amate, ma nulla ci può fermare su un tema così importante come la nostra salute e la nostra vita;
  • Con incontri con altre associazioni, scambiando idee, informazioni e condividendo le lotte a sostegno della salute;
  • Con incontri con professionisti per informare le donne sulla prevenzione, cercando di incentivare la diagnosi precoce e le nuove innovazioni senologiche;
  • Con incontri con professionisti che ci hanno educato e formato per poter aiutare al meglio chi ci chiede aiuto;
  • Con incontri con altre realtà, come il nostro progetto teatrale con le detenute, incontro con donne maltrattate e che hanno inciampato nella vita;
  • Con raccolte fondi, organizzando cene, spettacoli, mercatini, incontri colturali, per poter donare materiale medico e/o supporti medicali alle donne, alla Brest Unit come il macchinario donato al reparto senologico di ‘Rimini Dignicap’, che previene la caduta dei capelli nelle donne in chemioterapia, progetto ancora in corso di finanziamento e per il quale stiamo raccogliendo fondi per completare l’acquisto.’

Quante donne in questi anni si sono rivolte a voi?

«Abbiamo imparato sulla nostra pelle che non tutto è scontato; la vita, gli affetti, le istituzioni, la sanità, ogni cosa deve essere conquistata con grinta e dignità. In questi 6 anni abbiamo incontrato tante amiche, alcune si sono fermate per un periodo collaborando con noi durante il loro percorso di guarigione, poi hanno proseguito il loro cammino, altre sono rimaste, altre ancora sono volate sulle stelle: Alessandra, Rosaria, Patrizia, Linda, Morena e la nostra Dott.ssa Gaia, come palloncini in cielo hanno lasciato a noi il compito di proseguire anche per loro e questo noi facciamo.’

Sono donne di tutte le età?

«All’Associazione Il Punto Rosa si avvicinano o avviciniamo donne di tutte le età e, ultimamente, con nostro rammarico le donne che si ammalano sono sempre più giovani.’

Avete avuto una buona risposta dalle istituzioni locali verso quello che state portando avanti? C’è stato il giusto supporto?

Non sempre le istituzioni ci hanno supportato nei nostri bisogni e nei nostri progetti. Siamo ancora in attesa di una sede adeguata nonostante tutte le promesse fatte.’

Quali sono i vostri prossimi progetti?

«In essere abbiamo ancora la raccolta fondi per il macchinario ‘Dignicap’ che costa all’associazione più di 60.000 euro, e a tal proposito siamo impegnate nel controllo, assieme all’Amministrazione Sanitaria, al protocollo per l’uso della macchina e per raccogliere i dati relativi alle donne che ne stanno facendo uso, cercando anche di comparare la macchina acquistata con altre in uso all’amministrazione. Il progetto più importante che abbiamo è l’acquisizione di una sede nella quale incontrarci e svolgere tutte le attività. Inoltre, stiamo progettando attività teatrale, compreso un corso teatrale nel quale le donne possono ritrovare quella sicurezza perduta con la malattia, stiamo organizzando camminiate, incontri e tanto altro per il benessere psicofisico delle donne.’

Per ulteriori info, potete visitare il sito: www.associazioneilpuntorosa.it

Nicola Luccarelli

Ultimi Articoli

Scroll Up