Il sindaco di Coriano Domenica Spinelli sul suo profilo Fb esprime il suo disappunto per la pubblicazione delle motivazione della sentenza del giudice del lavoro Lucio Ardigò del Tribunale di Rimini con la quale dà piena ragione ai dipendenti del Comune di Coriano.
La vicenda riguarda una richiesta di rimborso su quote dello stipendio, secondo l’amministrazione corianese non dovute, per gli ultimi dieci anni e per un totale di circa 2 milioni di euro: conseguenza del blocco delle progressioni, azzeramento da 7 anni di qualsiasi premio di risultato, straordinari, indennità e altro, deciso dalla Spinelli durante il suo precedente mandato.
Il disappunto del sindaco si basa su due aspetti.
– Di metodo. Secondo il Sindaco, infatti, la pubblicazione avrebbe violato un accordo con sindacati e dipendenti teso a “mantenere un profilo basso e non strumentalizzare questa situazione”. Aggiunge il Sindaco, che la motivazione della sentenza non è stata divulgata né dal Comune né dal Tribunale.
Queste affermazione, dette da un rappresentante delle istituzioni della Repubblica Italiana lasciano senza parole. Infatti, le sentenze sono atti pubblici e facilmente consultabili. Così avviene in Italia e in tutti i paesi democratici; e perfino in tanti altri che democratici non sono, ma dove nemmeno lì da molto tempo esistono tribunali segreti e segrete sentenze. Si aggiunga che la stessa Spinelli, commentando la decisione del giudice del lavoro che aveva anticipato la sentenza, ha affermato: “rispettiamo la decisione del Giudice in attesa di conoscere le motivazioni per compiere qualsiasi valutazione del caso e decidere il da farsi“.
Le motivazioni ora sono uscite e correttamente sono state pubblicate e senza particolari commenti. Dove stia la “strumentalizzazione” è arduo scorgerlo. La corretta informazione ai cittadini, se andiamo errati, si fa rendendo noti i fatti e non nascondendoli. Tanto più che in questo caso i fatti trattano di vicende giudiziarie che riguardano una amministrazione comunale in lite giudiziarie con 30 suoi dipendenti.
– Di merito. Il sindaco Spinelli afferma che il giudice del lavoro Lucio Ardigò “si esprime solo sugli emolumenti dei dipendenti e non sulla legittimità dei nostri atti.”
Questa affermazione è sbagliata e non occorre essere giuristi né strumentalizzare per verificarlo: basta solo leggere le carte che il sindaco non gradisce si pubblichino. Infatti, la sentenza entra eccome nel merito della legittimità degli atti. A pagina 10 viene scritto: “Va dunque dichiarata l’illegittimità dei provvedimenti (delibera di Giunta Comunale n. 5/25.1.2016 ed ogni altro atto presupposto conseguente od altrimenti connesso) che si intendono qui disapplicati con i quali il Comune di Coriano ha disposto il recupero nei confronti dei ricorrenti delle somme ritenute indebitamente corrisposte e il Comune di Coriano condannato alla restituzione delle somme nel frattempo recuperate, con interessi e rivalutazione. Allo stesso modo va dichiarata l’illegittimità dei provvedimenti (delibera di Giunta Comunale n. 47/19.04.2016; determina dirigenziale del Responsabile dell’Area Servizi Finanziari n. 106/ 22.4.2016 ed ogni altro presupposto conseguente od altrimenti connesso) che si intendono qui disapplicati ……
Altrove si dice diversamente? Per toglierci ogni dubbio pubblichiamo la sentenza in versione integrale omettendo solo i nomi dei dipendenti coinvolti: