Tre classi di studenti bolognesi ieri in visita a Riccione per conoscere la storia della famiglia Matatia. Un progetto nato all’interno del liceo Righi di Bologna dopo la lettura del libro “I vicini scomodi” di Roberto Matatia che racconta un pezzo importante della Shoah locale.
La vicenda si articola intorno alla storia di alcuni componenti della sua famiglia che trascorrevano le vacanze estive nella villetta di loro proprietà sul lungomare di Riccione: la casa di mattoni rossi, proprio accanto alla residenza estiva di Mussolini.
Dal 1938 , con l’ approvazione delle leggi razziali, quella casa e i loro proprietari divennero i “vicini scomodi”. I Matatia verranno invitati a vendere la casa, poi minacciati, poi esclusi dalla vita civile, in seguito braccati e deportati ad Auschwitz.
Il libro di Matatia è l’occasione per studiare la storia contemporanea sui territori con uno sguardo ai temi della guerra, del nazismo, del fascismo e delle deportazioni. Monica Manueli, insegnante del liceo Righi, spiega che il progetto è nato casualmente dopo la lettura del libro: «La storia, ambientata a Riccione, città conosciuta per la spensieratezza e il divertimento è stata invece luogo di morte e discriminazioni. Questo contrasto cosi forte ha dato origine al titolo del progetto “L’orrore nella quotidianità”. Ho ritenuto importante far conoscere questa parte di storia ai miei studenti, perchè loro conoscono bene questa città, luogo di divertimento».
Dopo la visita alla casa di mattoni rossi e a Villa Mussolini, le classi quinte del liceo si sono recate a Misano Adriatico dove il sindaco Stefano Giannini ha intitolato recentemente una piazza alla famiglia Matatia e alle vittime della Shoah.