“Il mondo che vorrei dipende da noi”. E’ questo il messaggio che si è composto oggi a San Patrignano unendo i pezzi di un gigante puzzle in occasione della prima delle due giornate di prevenzione della 10° edizione dei WeFree Days. Un messaggio che è stato urlato dai 1500 studenti arrivati da tutta Italia e che sarà ribadito domani da altrettanti giovani, quando sarà presente anche il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Una presa di posizione importante dei giovani contro le dipendenze, per una vita libera da ogni condizionamento.
Ha preso così il via oggi l’annuale campagna di prevenzione portata avanti da San Patrignano che in questi dieci anni di attività ha coinvolto 300mila giovani arrivando a raggiungere 50mila studenti l’anno. La decima edizione dei WeFree Days, sostenuta da Banca Carim e Lamborghini Trattori, ha proposto agli studenti presenti storie di giovani che hanno avuto il coraggio di lasciarsi alle spalle passati difficile e di guardare grazie all’aiuto di qualcuno con nuovo entusiasmo al futuro.
Una giornata in cui si è parlato, all’interno di un forum, di educazione e di come educare lasciando un segno positivo. Il dibattito moderato dal giornalista e scrittore Giovanni Terzi ha visto la partecipazione del sottosegretario del Miur Gabriele Toccafondi che nel suo intervento ha attribuito alla scuola un ruolo di guida del processo educativo dei giovani. “La scuola è il luogo principe dell’educazione insieme alla famiglia. È a scuola che i giovani costruiscono il proprio futuro e scoprono la propria strada”. Il Sottosegretario ha poi constatato come questo luogo idealmente chiamato a formare le nuove generazione sia purtroppo diventato oggi a volte, la principale piazza dello spaccio. “Il 33% della popolazione studentesca delle superiori ha fatto uso di cannabis, sono circa 804.000 ragazzi tra i 15 e i 19 anni che ha utilizzato cannabis almeno una volta nella vita, il 16% ovvero 400.000 studenti ne ha fatto uso nell’ultimo mese, 90.000 di questi ne fa un uso quasi quotidiano e 150.000 un uso considerato problematico. Ma la novità è l’entrata sul mercato dell’erba sintetica, con percentuali molto alte, l’11% dei ragazzi, circa 250.000 ragazzi, ha fatto uso di ‘Spice’, una droga sintetica totalmente chimica che produce danni elevati e che si trova sul web, la chiamano la ‘droga zombie’”. Dati che confermano come il problema con la droga e con la dipendenza sia quanto mai presente e reale. “Di fronte a questi dati – ha concluso Toccafondi – è decisivo entrare, come stiamo facendo, dentro le scuole non voltarsi dall’altra parte ma affrontare il problema insieme a chi sul tema lavora quotidianamente: medici, comunità di recupero, psicologi, forze dell’ordine”.
Problema educativo sottolineato anche da Antonio Affinita, direttore generale di Moige e dal professore Enrico Galiano che ha spiegato qual è il ruolo dell’insegnante: “Il nostro compito quotidiano è quello di ascoltare i ragazzi e accorgerci di loro. Rispetto ai genitori siamo in una posizione privilegiata. Il nostro è un luogo d’osservazione perfetto per monitorare ma anche per educare e tirare fuori il talento di ognuno di loro. Dobbiamo aiutare i ragazzi a capire qual è la loro bellezza ed il loro valore”. Un ‘altra voce del mondo scolastico è stata quella di Eugenia Carfora, dirigente dell’istituto Superiore Morano a Caivano, che ha portato a tutti la sua esperienza di insegnante in un contesto difficile, di degrado e criminalità, mentre Christian Spasaro Ispettore di Polizia di Stato, ha illustrato il “Progetto legalità”,
Marco Guizzardi, membro dell’assemblea nazionale del CSI ha esplorato le possibilità educative dello sport e ad arricchire il dibattito con anche una voce internazionale, anche Julie Schauer, fondatrice di “Parent Opposed To Pot”, realtà americana schierata contro i movimenti per la liberalizzazione della cannabis. “Negli Stati Uniti si dice che la marijuana è più sicura dell’alcol. Ma in realtà i decessi sono minori perché minori sono gli utenti. Rispetto a vent’anni fa la cannabis è molto più potente, il thc è aumentato. Si tratta di una droga pesante quanto l’eroina”.
Infine l’intervento di Livia Pomodoro ex Presidente del Tribunale di Milano che ha chiuso questo primo Forum con una domanda ed una provocazione. “Quali proposte possiamo fare ai nostri ragazzi affinché prendano strade virtuose? È necessario inoltre riflettere su ciò che è possibile fare e cambiare nelle nostre relazione con i giovani che devono essere rinnovate”.