Un intervento di Barbara Di Natale, consigliere comunale del Partito Democratico, sulla necessità di cercare e sviluppare nuove forme di decentramento partecipativo:
“Il Partito Democratico riminese farà la sua parte per favorire un percorso politico-amministrativo in grado di produrre una proposta condivisa al fine di sviluppare nuove forme di decentramento partecipativo.
E’ una richiesta diffusa nel partito che proviene dai circoli, dal quadro della conferenza programmatica in corso a livello provinciale e che, ad una mia precisa interrogazione consigliare, ha trovato nell’amministrazione e nell’Assessore Mattia Morolli una pronta e piena condivisione d’intenti.
A sette anni di distanza dall’abolizione delle circoscrizioni ritengo tali istituti abbiano svolto in modo efficace il loro compito, attivando processi socializzanti nei territori, garantendo spazi di partecipazione per i cittadini nonché favorendo la qualità della vita della comunità locale. Le circoscrizioni sono state autentiche palestre di formazione democratica e trasparenza amministrativa.
Con la loro abolizione di fatto è diminuita in maniera drastica la partecipazione alla vita politica locale, il numero di incontri aperti con i cittadini, la possibilità di interlocuzione diretta, e sono aumentati di converso i contenziosi.
L’abolizione prevista da una legge dello stato fu firmata da un governo di centro destra e giustificata con il mantra dei tagli alle spese, per il contenimento dei costi della politica.
La pur felice intuizione dei “Ci.Vi.Vo” che risponde egregiamente alla richiesta di un civismo di sussidiarietà, non ha però potuto rispondere all’esigenza di un governo diffuso e di una partecipazione popolare dinamica.
Agli spazi partecipativi di un tempo, Chiesa e Partito in estrema sintesi, si predilige un coinvolgimento interessato dettato il più delle volte dalle contingenze.
In questa situazione, gli unici momenti in cui la vita civile istituzionale e quella informale e associativa si incrociano e si influenzano l’un l’altra, sono quelli delle elezioni oppure quando una decisione istituzionale tocca direttamente e da vicino un particolare punto della cittadinanza: che sia la viabilità, o la gestione di un determinato servizio o luogo, o altro.
In questi anni infatti abbiamo visto la nascita del comitatismo.
E’ come se per la gran parte della vita sociale, le persone e le istituzioni viaggiassero su linee distanti a rischio di crash ogni qualvolta i due percorsi vengano ad incrociarsi. Ovviamente si tratta di una semplificazione, ma non troppo lontana dalla realtà: basti osservare, ad esempio, la sala piena dei 900 abitanti del V Peep o le riunioni infuocate sulle scelte per il superamento del campo nomadi di Via Islanda, o le polemiche sulla gestione dei campi sportivi: al di là del merito o delle ragioni delle questioni in oggetto, è abbastanza evidente l’occasionalità della partecipazione, con reazioni nette e furenti.
Da queste considerazioni risulta evidente la necessità di ripensare e proporre una serie di strumenti di coinvolgimento di base, che possano modellare e agevolare ambiti di partecipazione e diffusione delle attività per consolidare una coscienza democratica locale più serena e partecipata.
Occorre promuovere la partecipazione diretta della popolazione al governo della comunità valorizzando le proposte cittadine in materia di progetti, programmi di interventi e di pareri consultivi sugli atti fondamentali del Comune.
E’ necessario avvicinare le aree periferiche, compreso quelle più recenti, alle scelte della Città e ricreare luoghi di incontro e di confronto.
La Legge lo consente chiaramente e realtà della nostra regione hanno già attivato o pensato opportunità in questo senso. Partecipazione senza costi per la collettività basata sul volontariato e al passo con i tempi, dove al sentito dire e alla frenesia comunicativa dei social si risponderà con la socializzazione diretta di politiche attive”.
Barbara Di Natale
Consigliere Comunale di Rimini