Ecco la nota della Segreteria Regionale di Sinistra Italiana sul tema del federalismo.
“Appena pochi mesi fa Stefano Bonaccini, appoggiava con entusiasmo la riforma costituzionale diRenzi, che fra le altre cose, interveniva pesantemente sul rapporto stato-regioni. Da un latoconsacrava le regioni speciali a mini stati, dall’altro spogliava le altre regioni di molte prerogative, in un nuovo ordine centralistico.”
“Oggi Stefano Bonaccini, come presidente della Regione Emilia Romagna, propone una svolta
autonomista, e chiede di poter applicare le parti della costituzione che voleva abolire, per
rivendicare maggiori competenze ed autonomia. Ora la politica da tempo non è il luogo della coerenza, ma almeno un passaggio autocritico poteva servire a dare credibilità alla proposta di Bonaccini. Si capisce chiaramente che vuole essere la risposta, l’ennesima rincorsa, ai referendum promossi dalla Lega in Veneto e Lombardia. Salvini non va troppo per il sottile. Vuole raccontare in campagna elettorale, che le regioni dove comanda la Lega possono avere privilegi a danno delle altre.”
“Il federalismo egoistico della Lega altro non è che la traduzione della politica neoliberista sul terreno istituzionale. Quello che è alla base del funzionamento attuale dell’Unione Europea, che la sta portando alla dissoluzione. Da Bonaccini, che pure si pone su un terreno giuridico costituzionale più pertinente, ci si aspettava qualcosa di più chiaro, più organico. Qualcosa che assomigliasse ad una idea per l’intero Paese, non fosse altro che è Presidente della Conferenza delle Regioni.”
“Per esempio: cosa si pensa della distanza fra regioni a statuto speciale e ordinario?
Come si realizza l’autonomia in modo tale che dia efficienza e servizi qualitativi ai cittadini?
Quale ruolo hanno le città in un quadro federalista? Secondo noi una politica federalista deve ridurre le distanze fra le regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario; deve ridurre la distanza fra cittadini e organi dello stato, deve rafforzare il municipalismo non accentrare tutto nelle regioni.”
“Veniamo da anni di scandali reali nelle regioni e di campagne scandalistiche volte a ridurre
l’autonomia delle stesse a favore di una politica di accentramento di competenze nelle mani delGoverno centrale. Il Governo Renzi si è distinto non solo per il tentativo di modificare la costituzione, ma anche per il metodico contrasto alle prerogative regionali sui temi degli impianti energetici e grandi opere, costringendo le regioni, spesso con presidenti PD, a ricorrere alla corte costituzionale o ai tar. Per dare credibilità alla svolta autonomista Bonaccini, oltre ad avviare una procedura che prevede un voto qualificato delle camere a fine legislatura, più una manovra propagandistica per il futuro quadro politico che una vaga possibilità di conseguire l’obiettivo, dovrebbe approvare leggi regionali sui temi che si rivendicano, chiedendo al contempo al Governo di non impugnarli davanti alla Corte Costituzionale.”
“Sinistra Italiana indica la necessità di intervenire sulla politica energetica (dando risposta ai milioni che hanno votato contro le trivellazioni), sulla gestione delle risorse idriche (dando risposta ai milioni che hanno votato per l’acqua pubblica), sulla salute (proponendosi di ridurre l’abbandono delle cure per motivi economici) e sulla formazione (rafforzando il ruolo pubblico).”