Raistoria ha dedicato ieri sera una puntata della sua serie Mare Nostrum , per il ciclo Città d’Italia, alla Riviera romagnola. Come recita il titolo della serie, una storia vista dal punto di vista del nostro mare. Per la ricostruzione degli eventi, è stati sentito fra gli altri Davide Gnola, ideatore e direttore del Museo della Marineria di Cesenatico. Ma largo spazio è stato dato anche al mondo della notte e alla sua crisi, dai fasti della Baia Imperiale e del Cocoricò alle rovine del Paradiso; qui sono intervenuti Pier Francesco Pacoda, Alessandro Sistri, il Principe Maurice, Claudio Brancaleoni dell’Embassy di Rimini. Inevitabili le citazioni di Pier Vittorio Tondelli, la nascita dei grattacieli e dei parchi tematici, le mucillagini.
Fra molti salti temporali e bei filmati d’epoca, parecchi cliché, immagini impietose della “riminizzazione”, considerazioni più o meno lusinghiere e diverse amnesie (trattandosi di mare, meravigliano i pochissimi accenni agli impianti di depurazione: sia quelli del passato, primi in Italia, sia quelli del presente, con l’investimento più grande in corso nel Paese), il programma ha comunque dato atto dell’incredibile vitalità di queste terre e si è concluso con le immagini della Notte Rosa, a illustrare una Riviera che non si arrende mai e sa sempre reinventarsi.
Così inizia la puntata di Mare Nostrum dedicata alla Riviera Romagnola, che è stata replicata anche questa mattina e lo sarà ancora nei giorni prossimi, anche se non è ancora disponibile in streaming:
«E’ il 1959, la Romagna sta per lanciare il suo mito, quando alcuni pescatori, ultimi testimoni delle tradizioni marinare, tirano in rete un delfino. Nessuno sa se è maschio o femmina. Nessuno sa che cosa mangia né come vive. Ma, anziché ucciderlo come si faceva di solito, lo portano a terra e lo rilasciano in un canale. Nasce così lidea dellacquario dei delfini di Cesenatico, grande attrazione per bambini. Ma è anche linizio della Riviera come la conosciamo oggi. Una località raccontata nel nuovo appuntamento con Mare Nostrum. Una trovata esotica per divertire, un mare che sembra una piscina, la natura ridotta a giocattolo, a portata di tutti. Negli anni 60 sulla striscia di sabbia che va da Cervia a Cattolica ci si inventano attrazioni e parchi tematici per attirare turisti, e la Riviera vive il suo periodo di nuovo splendore approfittando del boom economico del paese. Le radici del suo successo però affondano a molti decenni prima quando proprio a Rimini un visionario fisiologo lombardo si inventa lidea di vacanza e costruisce il primo stabilimento balneare. Da fine Ottocento al ventennio fascista che insedia le sue colonie estive, dai villini eleganti tra le pinete fino agli anni del dopoguerra …».