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Simone Tordi (Gruppo FORUM CIVICO Montescudo-Monte Colombo): “Surreale lo sgombero della Pro Loco”

“Lo sgombero delle Pro Loco di Monte Colombo e Montescudo dalle loro rispettive sedi, preannunciato dall’Amministrazione comunale, assume aspetti surreali se si ricorda la storia degli edifici in cui le due associazioni sono ospitate. Che evidentemente gli attuali amministratori ignorano, anche se qualcuno è addirittura uno storico conosciuto a livello locale.”  Il consigliere comunale – gruppo FORUM CIVICO Montescudo-Monte Colombo Simone Tordi ribadisce ancora il suo dissenso a proposito del trasferimento della sede della Pro Loco.

L’ex Asilo infantile “Don Matteo Del Monte”, che ospita la Pro Loco di Monte Colombo, è stato costruito nel 1953, per dotare la popolazione di un asilo per l’infanzia. – ricorda il consigliere – Fu realizzato con il contributo del Comune e del Genio civile di Forlì, ma anche di tutta la cittadinanza e della locale Parrocchia. Durante i lavori di costruzione dell’immobile, i contadini del luogo, dopo il lavoro nelle campagne, si recarono sul cantiere per preparare la calce che gli artigiani del paese, muratori, falegnami e carpentieri, anch’essi dopo la loro giornata lavorativa, provvidero ad utilizzare per innalzarne le mura.

Le famiglie borghesi contribuirono con offerte economiche. Gli Orlandi Contucci donarono una cospicua somma in denaro ed il terreno per realizzare la costruzione. La contessa Ginevra Dal Pero Bertini, moglie dell’avvocato Antonio Orlandi, venne per questo ricordata da una lapide oggi affissa all’interno dell’edificio. Le altre famiglie borghesi (Graziosi, Ioni, Guidi, Cortellini, Baffoni) donarono anch’esse del denaro. Il cittadino Achille Cortellini, noto avvocato e magistrato, fece una cospicua donazione in denaro a favore dei poveri di Monte Colombo, ed anche il suo contributo è ricordato da una lapide affissa nell’edificio.”

L’Asilo infantile entrò in funzione nel 1953, gestito da un Ente morale. “Fu intitolato al compianto ex parroco di Monte Colombo Don Matteo Del Monte, in memoria del suo tentativo del 1922, di realizzare un asilo per l’infanzia in località Ca’ Balducci, che nel 1924 dovette chiudere per mancanza di fondi. La destinazione pubblica assegnata all’immobile dalla volontà di chi contribuì a costruirlo, fu sempre rispettata nel corso degli anni. – continua a spiegare Tordi, che prosegue – Nel 1974 l’asilo infantile fu chiuso, ma nel 1976 divenne sede del Municipio, a seguito della momentanea inagibilità della sede comunale che si protrasse sino al 1987. Nel 1986 l’Ente morale “Don Matteo Del Monte”, che gestiva la scuola per l’infanzia, fu chiuso non in maniera indolore, forse vittima del campanilismo. In consiglio comunale la maggioranza si spaccò, con l’assessore Luigi Piccari che votò assieme alla minoranza contro la predetta chiusura.”

Ma la storia non finisce qui…”Nel 1988 la Pro Loco chiese l’ex Asilo come propria sede. Il Sindaco Ernesto Bacchiocchi diede risposta negativa per presunte problematiche di agibilità, che celavano in realtà l’intenzione di alienare l’edificio per risanare serie problematiche di bilancio. Nel 1989 il Sindaco Pier Paolo Piccari concesse invece alla Pro Loco l’utilizzo dello stabile. Nel 1991, la volontà di alienarlo fu definitivamente abbandonata a seguito della rivolta della popolazione che, non dimentica dei sacrifici per realizzarlo, non accettava di perderlo ed arrivò quasi ad interrompere i lavori di un consiglio comunale.

Nel 2002 l’edificio venne radicalmente ristrutturato. I lavori terminarono nel 2004, quando venne riconsegnato alla Pro Loco ed alla cittadinanza. Ora un’Amministrazione comunale smemorata e inadeguata vuole toglierlo ai cittadini per destinarlo ad un uso sostanzialmente privato.

La Pro Loco di Montescudo venne fondata nel 1967 ed ha sempre avuto sede all’interno del Municipio, dapprima al primo piano. Ideò nel 1973 la “Sagra della patata e Fiera del Perdono”, la manifestazione turistica più importante del Comune, ma già nei primi anni di attività fu protagonista di coraggiosi progetti, come la realizzazione della nuova strada di collegamento con la cima del Monte Godio, il cui costo fu in parte accollato ai soci dell’Associazione.

Nel 2005, a seguito dei lavori di ristrutturazione del municipio, la sede della Pro Loco venne spostata al piano terra, per realizzare un vero ufficio turistico con facile accesso per il pubblico, per il quale sostenne metà dei costi di arredo ed attrezzature. L’Ufficio ha accesso all’adiecente teatro “Rosaspina”, che la Pro Loco gestisce con impegno e successo da moltissimi anni, ed a favore del quale ha asostenuto ingenti costi di sviluppo delle strutture. Nessuno ha mai messo in discussione la naturale ubicazione della Pro Loco in parola all’interno del Municipio in mezzo secolo di attività del sodalizio, festeggiato quest’anno senza che nessun riconoscimento venisse offerto da parte dell’Amministrazione comunale. Nessun ha mai pensato, del resto, di allontanare la Pro Loco dal centro storico di Montescudo, in cui organizza le sue manifestazioni, e dal teatro comunale che gestisce da anni su base volontaria e senza costi per il Comune. Adesso tutto questo non conta più nulla, e l’attuale Amministrazione comunale propone un assurdo cambio di prospettiva. Non contano la Storia, i meriti acquisiti in decenni di lavoro, l’efficienza logistica. I criteri considerati nelle decisioni sono l’obbedienza e l’asservimento.” – dice infine.

 

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