Laura Boldrini, intervistata da La 7, ha spiegato perché ha ritenuto di non intervenire con dichiarazioni dopo gli stupri avvenuti a Rimini: “Non ho parlato subito perché c’erano ancora indagini in corso”.
E la La Presidente della Camera dei Deputati ha aggiunto: “Trovo disgustosa la strumentalizzazione. Oggi per offendere una figura istituzionale si arriva ad evocare lo stupro. Non c’è più niente da dire. Lo ho visto fare solo in guerra: in Rwanda ed in ex Jugoslavia”.
“Io non faccio la commentatrice di professione – ha proseguito -. Il mio impegno a 360 gradi sulle donne è noto. Che qualcuno metta in dubbio il mio impegno dimostra tutta la cattiva fede e la volontà di strumentalizzare”.
Il linguaggio è degenerato “non solo sui social, ma anche nel dibattito politico – ha concluso Boldrini – Io sono sotto attacco come tante donne che non abbassano la testa e c’è anche disprezzo per l’istituzione che rappresento”.