Un altro passo avanti per il salvataggio di Carim.
Ieri il fondo interbancario, come previsto nelle settimane scorse, ha modificato un articolo del suo statuto portando la dotazione per gli interventi sulle banche da 700 a 795 milioni.
L’incremento della dotazione patrimoniale di 90 milioni di euro è finalizzato per dare ulteriore supporto a Credit Agricol Cariparma a favore delle Casse di Risparmio di Rimini, San Miniato e Cesena. I 5 milioni rimanenti dell’aumento della dotazione servono per il funzionamento dello Schema Volontario.
Questo aumento si è reso necessario dopo che una ulteriore verifica (due diligence) sulle banche aveva evidenziato un ulteriore fabbisogno di 180 milioni di euro rispetto a quanto stabilito in precedenza.
L’impegno finale di salvataggio per il fondo sale così a 640 milioni di euro. Ai 90 milioni stanziati ieri, si aggiungono le risorse finanziarie già in cassa pari a 420 milioni. Altri 130 milioni arriveranno da Credit Agricol che acquisterà le tre banche dal Fondo.
Durante l’assemblea del Fondo qualche Istituto di credito aveva da obiettare sul fatto di aggiungere ulteriori risorse per il salvataggio delle banche.
D’altra parte non vi erano altre strade. Il rischio di una liquidazione coatta di Carim Rimini e San Miniato (Cesena è già stata ricapitalizzata con 280 milioni) sarebbe costata molto di più, alle banche socie del Fondo, dell’aumento di dotazione di 90 milioni.
Questa situazione è stata spiegata dal Presidente Salvatore Maccarone in una lettera inviata a tutte le banche che aderiscono allo Schema Volontario.
Tutto bene, dunque? Non proprio.
Perché ora da superare c’è un ultimo, e ancora più impegnativo, scalino. Per poter deconsolidare, entro fine dicembre, i 3,152 miliardi lordi di Npl delle tre Casse (al prezzo concordato di 1,263 miliardi, pari al 38%) serve infatti coprire la tranche mezzanina, più rischiosa di quella senior e assai voluminosa.
L’asticella massima del fabbisogno è fissata a 624 milioni nominali. All’appello mancano tra i 100 e i 150 milioni di euro per chiudere la partita dei crediti deteriorati (NPL).
Per questa ragione Atlante 2 ha dato il via alla ricerca di nuovi investitori per chiudere il salvataggio delle tre Casse. Il Comitato degli investitori del veicolo acquista Npl ha dato l’ok alla modifica al regolamento finalizzata all’apporto di nuovi capitali.
In primo piano c’è SGA ma in partita potrebbe entrare anche Cdp, se le regole europee lo permetteranno. L’obiettivo dei 150 milioni è a portata di mano.