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COLESTEROLO, I FARMACI SERVONO DAVVERO?

Sono comparsi in questi ultimi mesi sulla stampa nazionale e internazionale numerosi articoli relativi ai rischi di un colesterolo elevato negli esami del sangue.
La maggior parte di queste informazioni sottolinea gli effetti negativi di questa sostanza (è un lipide, insomm un grasso), ma ci sono stati anche altri che in modo provocatorio hanno clamorosamente messo in dubbio il valore della letteratura scientifica al riguardo. E quindi, avanzando riserve anche sull’utilità di tutti i farmaci utilizzati per abbassare i valori del colesterolo stesso. Terrorismo sanitario – affermano alcuni medici – e soldi buttati via dal Servizio Sanitario a favore delle grandi industrie del farmaco.
In particolare, sul British Medical Journal Open sono comparsi alcuni articoli che criticano ampiamente le attuali indicazioni terapeutiche all’utilizzo delle statine, farmaci anticolesterolo.
Ma come davvero stanno le cose ?

LA POSIZIONE DELLE SOCIETA’ ITALIANE MEDICHE DI CARDIOLOGIA

Sul Giornale Italiano di Cardiologia è uscito recentemente un documento curato dalle maggiori società scientifiche, che chiarisce molti aspetti.
Intanto, quando parliamo di colesterolo dobbiamo riferirci prevalentemente a quello LDL (bassa densità), lipoproteine che trasportano il colesterolo e che tendono a depositarsi sulle arterie, aumentando la frequenza di infarto e ictus. Mentre il suo contrapposto ad alta densità o HDL, non è associato a deposito di grassi sulle arterie e quindi è considerato addirittura protettivo.
Ma quello che dobbiamo sapere è che non tutti gli individui sono eguali nei confronti dei rischi di un colesterolo elevato.
Esistono quattro livelli di rischio: il basso, il moderato, quello alto e quello molto alto.
Questo ultimo appare essere un passaggio fondamentale.
Le persone con rischio basso – pressione arteriosa sotto i 120.80, colesterolo sotto i 200 senza terapia, indice di massa corporea sotto i 25 (peso corporeo ideale, magri), non fumo e non diabete – possono avere indici di colesterolo LDL di 125. Per i pazienti con rischio moderato, grossolanamente non molto distanti dal basso, valgono stesse considerazioni.
I pazienti con rischio alto, e cioè con dislipidemie familiari o ipertensione severa o con storia familiare di patologia cardiologica, devono mantenere valori più bassi di colesterolo LDL e cioè sotto i 100.
I pazienti con rischio molto alto, cioè quelli che già hanno presentato patologie cardiache o interventi a carico di cuore e vasi arteriosi, devono mantenere valori possibilmente sotto i 70.
Diverso poi è il problema di coloro che presentano malattie genetiche legate al colesterolo, per il quale occorrono altre valutazioni, in quanto questi devono essere seguiti dallo specialista con i farmaci innovativi da poco in commercio.

LA TERAPIA

Nei pazienti con rischio alto o molto alto occorre eseguire la terapia con i farmaci anticolesterolo, conosciuti come statine. Quali?
A mio parere due sono i requisiti che questi farmaci devono possedere:

  • che funzionino, cioè riducano il valore del colesterolo LDL.
  • che non diano effetti collaterali, quei fastidiosi dolori muscolari che possono fare allontanare i pazienti dalle terapie.

Il mio consiglio personale è dunque questo: se insistete nei trattamenti, troverete sicuramente il farmaco che non vi da’ effetti collaterali, specie fra quelli di ultima generazione, al dosaggio adeguato. Il vostro Medico e/o Cardiologo potrà essere utile consigliere.
Ma la terapia in questi casi occorre farla. Dice il Documento delle Associazioni Mediche, che la terapia con statine ha salvato innumerevoli vite e pure io condivido questo assunto.

LO STILE DI VITA

Nei casi di basso e moderato rischio, modifiche nello stile di vita possono eliminare la necessità di trattamenti farmacologici.
Le conosciamo queste modifiche salutari.
Modica attivita’ fisica per 30-40 minuti , cinque volte la settimana, e dieta adeguata.
Per la dieta me la potrei cavare dicendo di seguire la dieta mediterranea, ma sempre il documento che vi ho citato ci dice di ridurre i grassi saturi a meno del 10% , sostituendoli con i poliinsaturi, ridurre quelli trans-insaturi dell’industria (le merendine), sale meno di 5 gr al giorno, 45 gr di fibre al giorno, 200 gr di frutta e verdura al giorno, pesce tre volte la settimana, due bicchieri di vino al giorno per gli uomini e uno per le donne.
Della dieta ve ne parlero’ in un prossimo articolo, ma dieta e moto sono due elementi fondamentali.
Sicuramente niente fumo .
Se allora con lo stile di vita il colesterolo LDL torna o rimane ai valori che vi ho indicato , VIA i farmaci , non servono.
Quindi appare buona regola partire sempre dalla modifica dello stile di vita, poi si potra’ passare alla terapia farmacologica.

IL RUOLO DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI

Vi sono numerosi integratori alimentari utilizzati per abbassare i livelli di colesterolo: svariate erbe, il riso rosso, gli omega 3, eccetera.
Occorre subito dire che ad oggi non esistono studi controllati scientificamente che ne attestino il valore.
Ma non buttiamoli subito nel cestino. Negli individui con rischio basso e moderato, in coloro che non possono eseguire le statine per tante ragioni, possono rappresentare una alternativa e una opportunità: a una condizione, che vi sia una verifica di laboratorio della loro efficacia.
Però non dimentichiamolo: senza dieta corretta e del sano movimento ogni sforzo potrebbe risultare vano.

Alberto Ravaioli

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