Come annunciato nei giorni scorsi, il comitato spontaneo di Viserba ha invitato i cittadini a partecipare ad una pubblica assemblea presso la sala comunale del quartiere per discutere del progetto dell’amministrazione comunale di smantellare il campo nomadi di via Islanda e ricollocare le famiglie in micro aree, attrezzate, in alcune zone del territorio comunale. Ipotesi cui il comitato viserbese si oppone, come avviene in altre parti del territorio interessate dalle ipotesi di ricollocamento.
All’assemblea sono stati invitati gli amministratori di Rimini ,ad iniziare da sindaco e vice sindaco.
La partecipazione, come era prevedibile, è stata alta e la sala ha fatto fatica a contenere tutti i partecipanti.
Non era presente nessuno della giunta comunale.
Le due sedie, polemicamente lasciate vuote, per sindaco e vice sindaco di Rimini
Erano però presenti esponenti della minoranza del consiglio comunale di Rimini. A difendere il progetto, il solo segretario del Pd di Viserba, Paolo Morolli.
L’assemblea ha ribadito la contrarietà al progetto nel metodo, perché, si sostiene, la giunta comunale non ha condiviso e discusso con la cittadinanza l’ipotesi sulla quale sta lavorando.
La contrarietà non è solo di metodo, ma anche nel merito. Perché, sempre secondo il comitato di protesta, il progetto non risolverebbe il problema, ma lo aggraverebbe spostando sul territorio ciò che oggi già avviene in via Islanda.