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Rimini, Gnassi: “La città si costituirà parte civile”

Sui fatti di Miramare, una dichiarazione del sindaco di Rimini Andrea Gnassi:

Non nascondiamolo: davanti a fatti tremendi, fuori anche da ogni perversa ‘logica’ criminale, in cui il tratto dominante è il male e la mancanza di qualsiasi pietà e umanità, vacilla l’architrave stessa della convivenza delle persone in quella che si definisce comunità. Ognuno di noi, d’istinto, può pensare a qualsiasi tipo di punizione possibile per i responsabili. Per le tre vittime dell’allucinante notte di terrore tra venerdì e sabato, Rimini chiede giustizia.

Significa, una volta individuati, arrestati e processati, condannare i responsabili alla punizione massima prevista dalle leggi vigenti. Senza sconti, senza attenuanti, senza psicologismi e sociologismi, senza buone condotte: la punizione massima prevista dalle leggi vigenti.

Siamo tutti sconvolti, Rimini è sconvolta per questa notte di violenza improvvisa, inaudita, belluina e crudele. Ma soprattutto Rimini la comunità riminese si stringe adesso intorno alle vittime. Il Comune, insieme all’Ausl e ad altre istituzioni, ha già attivato tutte le misure di aiuto e supporto, da quello medico sanitario a quello psicologico, agevolando anche il collegamento con le famiglie per i due ragazzi polacchi. Continueremo a farlo nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Ed è per loro che la comunità riminese si costituirà parte civile allorché comincerà il processo nei confronti dei pazzi criminali responsabili di tutto questo. Siamo sicuri che non ci sarà da aspettare molto”.

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