Italia Nostra replica ai consiglieri regionali Pruccoli e Rossi sulla ben nota vicenda del Progetto Tiberio.
“Gentili consiglieri Rossi e Pruccoli,
Italia Nostra ritiene necessarie chiarirvi alcune questione affrontate in modo strumentale e confuso.
L’associazione fondata con i contributo di (Piero Calamandrei) padre costituente, esprime le sue perplessità su argomenti precisi che riguardano la tutela dei beni architettonici e paesaggistici del nostro meraviglioso paese, l’Italia.
Nessun chiarimento è dovuto per ciò che riguarda contenuti precisi, relativi ad un progetto ritenuto da Italia Nostra lesivo del luogo e dei beni in esso presenti.
Il ponte di Tiberio ed il suo invaso sono un luogo con carattere ben definito, costituito due millenni or sono, che ha subito interventi e modificazioni che solo negli anni ’80 hanno iniziato a compromettere l’aspetto originario con gravi compromissioni della fruibilità e della staticità del ponte e dell’ambiente circostante. Interventi non ancora risolti che richiederebbero sì necessarie azione per un recupero storico e funzionale quale la banchina del porto canale, l’invaso del lago falso storico, e gli accessi in cemento armato alla banchina.
Nonostante gli attacchi di alcuni decenni fa la sopravvissuta forma e armonia delle proporzioni ne ha fatto un luogo di successo, importantissimo per la città ed ancora magnificamente funzionale ed esteticamente unico.
Il ponte di Tiberio può vivere senza passerelle e ponti galleggianti, le passarelle ed i ponti galleggianti senza ponte non potrebbero sopravvivere.
L’associazione si domanda ancora una volta perché tanta veemenza nei suoi confronti e perché gli esponenti dell’amministrazione e della regione si ostinino ad affibbiare ad Italia Nostra orditure complottistiche che non appartengono allo spirito del suo agire, quando essa si muove completamente all’interno dei suoi principi statutari.
Chiariamo una volta per tutte che l’esposto è stato presentato dal Presidente Nazionale che ha ritenuto la situazione degna della massima attenzione.
L’associazione espone forti perplessità riguardo alle scelte compiute e pertanto ha ritenuto opportuno richiedere il parere delle istituzioni competenti al rispetto delle normative in essere. Quale è il timore degli amministratori locali e regionali se ritengono adeguato il loro operato? Quali sono i motivi per cui si vuole spostare l’attenzione dai contenuti, disturbando la sua indipendenza di azione?
Italia Nostra Rimini, ribadisce la sua totale, totale, indipendenza da qualsiasi organizzazione politico elettorale ed il suo impegno ad occuparsi esclusivamente di contenuti e argomenti che riguardano i principi statutari per la salvaguardia e la tutela dei beni storico artistici e paesaggistici del nostro paese.
Con rispetto ribadiamo nelle azioni eseguite l’indifferenza partitica, l’antipatia politica non è prevista nello statuto dell’associazione ma la tutela dei luoghi, del paesaggio e dei beni storico artistici ed architettonici della nazione sì e su questi siamo sempre disposti al dialogo e ad un confronto costruttivo.
La sezione di Rimini fa parte dell’organizzazione che Italia Nostra si è data sul territorio nazionale. Per poter entrare in questa organizzazione si devono osservare precisi requisiti statutari, che la sezione di Rimini rispetta.
Perché spostare il dibattito che Italia Nostra ha aperto nella nostra realtà in un attacco personale che tende a screditare l’attività degli iscritti e sostenitori della sezione ignorando i contenuti della questione? Chiediamo agli iscritti e ai cittadini di continuare a sostenere le ragioni del confronto sul contenuto che Italia Nostra Rimini sta portando come contributo alla città”.
Italia Nostra Rimini