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Rimini seconda in Italia per l’offerta di spettacoli

Se Gorizia è la «culla dello spettacolo», subito dopo viene Rimini,  davanti a Trieste, Fermo e Ascoli Piceno. È questa la top five delle province con la maggiore offerta di spettacoli proposti nel 2016, disegnata dal Sole 24 Ore sulla base dei dati dell’annuario Siae – Società italiana autori editori.  La classifica considera il numero di iniziative di qualsiasi tipologia che le province italiane offrono ogni mille loro residenti, combinandola al numero di spettatori e agli incassi

Questa la situazione fotografata nell’Emilia Romagna:

siae2016

Sempre secondo la Siae, è ancora il cinema lo spettacolo più seguito, con più di 3,2 milioni di film proiettati che l’anno scorso hanno attirato quasi 114 milioni di persone paganti, tra biglietti e abbonamenti. Poi viene il calcio,  con quasi 112 mila partite giocate all’anno e numero di spettatori stabili; gli altri sport di squadra, il nuoto e le discipline invernali sono invece in crescita del 12%. In flessione invece del 6% gli sport individuali, come il tennis o l’atletica, forse anche l’alto costo dei biglietti: quasi 30 euro di media.

Ma la forma di spettacolo dove il pubblico nel 2016 è aumentato in modo esponenziale è la commedia musicale: +78% di incassi, nonostante i prezzi dei biglietti d’ingresso siano saliti in media dai 20 ai 27 euro. A trainare i botteghini i musical campioni d’incassi come «Notre Dame de Paris», con le musiche di Riccardo Cocciante. Ma vanno molto bene in generale i teatri e soprattutto quando propongono spettacoli di varietà di comici e attori televisivi: i più gettonati sono stati Fiorello, Enrico Brignano, Giorgio Panariello, Alessandro Siani.

Dopo i dati negativi degli anni scorsi, sono in netta ripresa le mostre, che incassano un 10% in più. Bene anche i parchi divertimento (+12% di ingressi), che però hanno dovuto abbassare del 6,5% il costo medio del biglietto. La lirica, inoltre, si conferma anche nel 2016 lo spettacolo più caro: fino a 44 euro, rispetto ai 41,6 del 2015.

Chi pare non non riuscire a invertire una crisi ormai di lunga data sono il circo e gli spettacoli di burattini e marionette: calano sia il numero degli eventi, che il pubblico e gli incassi.

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