VACCINARE O NON VACCINARE?
Dunque la Regione Emilia-Romagna – la sua Giunta per l’esattezza – propone una Legge Regionale che riguarda l’iscrizione negli asili nido pubblici: si potrà iscrivere solo chi ha effettuato le vaccinazioni prescritte dal calendario vaccinale italiano. E cioè: antidifterica, antitetanica, antipoliomelitica e antiepatite B.
La Legge e il Documento di presentazione sarà sottoposto alla discussione e ai pareri di esperti, Istituzioni varie e cittadini e poi tornerà in Regione per l’approvazione finale da parte del Consiglio Regionale.
La nostra Regione è la prima in Italia ad affrontare questo delicatissimo argomento.
Ma perché ?
LE RAMPOGNE DEL MINISTRO LORENZIN
E di circa un mese orsono la venuta a Rimini del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha fatto notare come la Provincia di Rimini risulti essere fra le più basse in Regione per la copertura di vaccinazioni obbligatorie al secondo anno di vita, appena l’87%, mentre per le stesse malattie a Bologna il tasso di copertura è del 95,2% e in media la Regione arriva al 94,5%. Per le vaccinazioni facoltative (pertosse, morbillo, parotite,rosolia, haemophilus influenze) si danno percentuali lievemente inferiori.
Un dato preoccupante, secondo non solo il Ministro, ma anche sentendo il parere di esperti importanti e soprattutto di autorevoli organizzazioni internazionali (OMS), europee (EMA) e italiane (ISS) sulla importanza delle vaccinazioni.
Da quando sono iniziate le campagne di vaccinazione di massa, nel nostro come in tutti i Paesi, la frequenza delle patologie in oggetto appare drasticamente ridotta, se non scomparsa, comprese le complicanze invalidanti di queste patologie. Compresa la morte: si ricordi il caso della poliomielite, ma anche di altre gravi malattie.
IL MOVIMENTO CONTRO I VACCINI
Le obiezioni del movimento antivaccinale, che ha Rimini ha più proseliti che altrove, si basa su alcune affermazioni:
- è bene che l’infante venga a contatto spontaneamente con i vettori di malattia infettiva, in genere virus. In tal modo si forma un proprio apparato immune, in modo molto più naturale, senza iperstimolare il suo sistema immune.
- le vaccinazioni possono avere effetti collaterali, anche gravi, fra cui anafilassi, allergie, autismo, malattie neuro-degenerative, perfino morte.
- l’obiezione più insidiosa appare essere quella dei (pochi) Pediatri sfavorevoli a vaccinare e che sostengono come i bambini non vaccinati siano in fondo più sani di quelli non vaccinati: e allora perché vaccinare? Meglio che la natura faccia il suo corso.
L’EFFETTO GREGGE E I DATI SCIENTIFICI
Non appare difficile ribattere a obiezioni come queste.
Punto 1: non c’è alcuna differenza nella persona normale, bimbi compresi, nel contatto fra una infezione virale “naturale” e quella del vaccino. Entrambi i virus, naturale e vaccinico, presentano un antigene (o più antigeni, sostanzialmente una proteina estranea) virale o cellulare (per i batteri che sono invece cellule) e l’organismo si difende producendo anticorpi di tipo M nella fase acuta (in gergo medico, i “soldati” o “la 1°linea”); poi a seguire anticorpi di tipo G (la “2° linea” o “il ricordo del nemico”), che intervengono in caso di ricontatto con l’antigene in oggetto.
Punto 2: è vero che le vaccinazioni possono avere effetti collaterali, in genere lievi e modesti e solo molto, ma molto raramente anche gravi.
A questo proposito, per chi vuole approfondire ho fornito alcuni documenti di letteratura a pie’ articolo, da cui si evince che sono stati fatti passi in avanti importanti nell’eliminazione di alcuni eventi collaterali (es. polio) e che nel bilancio costi-benefici il vantaggio vaccinale appare indiscusso.
Fra questi presunti effetti collaterali c’è chi insiste sull’autismo. Ebbene, occorre ripeterlo e se necessario gridarlo: è ampiamente e sicuramente dimostrato che l’autismo non correla assolutamente con le vaccinazioni.
Punto 3: quando ci si riferisce al miglior stato di salute dei non vaccinati, non si fornisce mai alcuna prova specifica, nessuna statistica epidemiologiche. Sono sensazioni, opinioni di taluni. Che non forniscono però prove oggettive per il semplice motivo che non esistono. Soprattutto, non esiste alcuna prova razionale a sostegno di questa “tesi”: al contrario, non si comprende perché una popolazione di non vaccinati lasciata a sé stessa non dovrebbe ricadere nelle stesse patologie che dilagavano in quel passato in cui i vaccini non esistevano.
Non dimentichiamo poi un altro fattore importante, il cosiddetto “effetto gregge”. E cioè: una percentuale alta di vaccinati protegge dall’infezione anche i non vaccinati, in quanto l’agente patogeno scompare dal contesto sociale di riferimento e quindi anche per i non vaccinati le probabilità di venir a contatto con la malattia ovviamente diminuiscono in proporzione.
Però questa percentuale di protezione del ‘gregge’ ha soglie diverse da virus a virus: per il Morbillo, ad esempio, si calcola essere del 92%, e noi a Rimini siamo già al di sotto di questa percentuale. A riprova, è di questi ultimi mesi poi la segnalazione di focolai di Morbillo, prima scomparso, in Italia e in Germania, proprio in coincidenza con il calo della copertura vaccinale.
HA RAGIONE LA REGIONE?
Sulla base dei dati puramente razionali e scientifici, non c’è dubbio che la tesi alla base del progetto di legge regionale è vera e inoppugnabile: la Regione ha ragione, nonostante il gioco di parole.
Però, mi domando, vale la pena, su di un argomento così delicato, impostare una campagna del “muro contro muro”?
Certo, se la copertura vaccinale dovesse scendere ancora, diventerebbe necessario: dobbiamo pur proteggere i nostri figli e nipoti.
Ma forse in questo particolare momento storico, quando ancora il livello di guardia non è stato superato, non sarebbero preferibili in prima istanza le vie del convincimento e del dialogo, dandosi una prospettiva di uno, due anni, prima di introdurre l’obbligatorietà ?
Sentiremo il dibattito sulla legge.
Certo è che un rafforzamento (sia ben chiaro, di tipo culturale) dei Servizi dediti alla vaccinazione nel territorio, parrebbe utile.
Bravi Pediatri in quei Servizi sarebbero più utili dell’obbligo? Io ritengo di sì.
Alberto Ravaioli
Per saperne di più:
– Vaccinarsi.org
– Le Vaccinazioni in italia.
– Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni.
Rapporto ISTISAN 09/13