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Giachetti ai “Casetti”: “Grave che il Giudice di sorveglianza non risponda”

Il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti ha visitato questo pomeriggio la casa circondariale di Rimini “Casetti”, accompagnato dal deputato PD romagnolo Tiziano Arlotti insieme al vicesindaco di Rimini Gloria Lisi e alla Garante dei detenuti del Comune di Rimini Ilaria Pruccoli.

“E’ stato un momento importante – commenta Arlotti, bisogna andare in quei luoghi, visitarli, conoscerli, impegnarsi per mettere in condizione chi ha avuto problemi con la giusizia e vi è recluso, ma anche chi ci lavora, di vedere rispettati i propri diritti”.

“Il carcere dei Casetti non è tra le strutture peggiori che ho visitato in Italia – riferisce Giachetti. Ovviamente si porta appresso i problemi che stanno tornando nelle carceri italiane, anche qui c’è sovraffollamento. Dopo i provvedimenti che negli anni scorsi ne hanno ridotto il numero, anche a Rimini stanno crescendo i detenuti: attualmente sono circa un terzo in più, invece di 120 ce ne sono 160 (anni fa si era arrivati anche a 250). Il personale di custodia invece è sotto organico, con la stessa proporzione: dovrebbe essercene un terzo in più.

Questo mette in crisi anche alcuni servizi che dovrebbero essere garantiti ai detenuti, penso ad esempio alla possibilità di colloqui con i familiari e in particolare con i bambini, che dovrebbero essere svolti in un luogo protetto. Manca inoltre la possibilità di portare il cibo dall’esterno dentro il carcere, la carenza di agenti di custodia non permette i necessari controlli, così come è necessario un ambiente certificato dall’ufficio di igiene.

Ci sono perciò cose che non funzionano. La più grave è il rapporto con il magistrato di sorveglianza, che ha in mano una serie di partite fondamentali che ancora non hanno risposta, come il caso dei permessi di lavoro. Ci sono detenuti che hanno ottenuto contratti di lavoro, anche a tempo indeterminato, e che ora rischiano che gli saltino perché non hanno avuto la risposta entro i previsti sei mesi. Il giudice di sorveglianza non risponde alle domande e questo non è accettabile.

E’ inaccettabile che persone che potrebbero uscire dal carcere grazie alle norme che abbiamo previsto con la legge non possano farlo perché qualcuno non si occupa delle loro domande. Sono anche un numero cospicuo, ed alleggerirebbero il peso del sovraffollamento dentro il carcere.

Dal punto di vista strutturale alcune sezioni sono obiettivamente in buono stato. Quella che più mi ha colpito è quella in cui vengono posti i detenuti appena arrestati, che in parte risente del fatto che essendo carcerati che sanno di dovere restare lì pochi giorni si curano meno dell’ambiente. Dal punto di vista dell’igiene la struttura è in generale in buono stato, tendenzialmente si tratta di celle con 2-4 letti, solo in tre celle ho visto un lucernario invece di una vera e propria finestra.

I tossicodipendenti sono il 40% dei detenuti, principalmente in trattamento con metadone. Gli stranieri sono quasi la metà dei reclusi. Nella sezione Vega al momento c’è una sola transessuale”.

Alla visita è seguito l’incontro con iscritti e simpatizzanti (presente tra gli altri l’ex sindaco Alberto Ravaioli) al circolo PD “Tre Martiri” nel centro storico di Rimini per parlare di politica, legge elettorale, diritti, riforme.

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