Al via a L’arboreto – Teatro Dimora il terzo anno del progetto internazionale Volcano – coreografia e complessità. Dal 24 al 30 luglio, infatti, si svolge la prima delle tre master class residenziali per giovani danzatori e performers, che compongono il progetto per il 2017.
La coreografa Simona Bertozzi e lo studioso Enrico Pitozzi per quest’anno hanno previsto la collaborazione di due coreografe internazionali per la conduzione dei laboratori: Myriam Gourfink e Kat Válastur; e di teorici, Stefano Tomassini storico della danza, Francesco Giomi compositore e musicista, Cristiana Natali docente di Antropologia Culturale e Malvina Borgherini docente di Archittura e Arti Multimediali.
Il progetto triennale di formazione e trasmissione delle pratiche coreografiche contemporanee VOLCANO – coreografia e complessità è tra le azioni di Anticorpi XL – Network Giovane Danza d’Autore dal titolo Botteghe d’arte XL – luoghi e progetti di formazione e trasmissione del sapere, questa prima sessione di lavoro all’Arboreto inaugura anche il percorso 2017 di Botteghe d’arte XL
VOLCANO pensa la coreografia come sistema complesso, concepito nei termini di un insieme strutturato di saperi, competenze e pratiche del corpo tra loro integrate, in base alle quali l’atto di creazione non è il risultato dell’applicazione dei singoli principi che lo compongono, ma dipende dal modo in cui essi interagiscono creando comportamenti creativi emergenti. In altri termini, ogni atto di creazione è il risultato di una interazione non lineare, che apre alla relazione con domini disciplinari diversi, anche apparentemente estranei, tuttavia profondamente connessi.
VOLCANO vuole dunque essere scienza nova dei processi di creazione, delle pratiche di trasmissione coreografica e dei saperi che esse implicano, in uno sviluppo che procede per fasi, nell’arco di un triennio. È con questa rinnovata metodologia di trasmissione, che giovani coreografi e danzatori internazionali sono chiamati a misurarsi.
VOLCANO, a partire da questo principio, intende inoltre contribuire – grazie alla rete di relazioni nazionali e internazionali istituite con coreografi e ricercatori di diversi ambiti disciplinari, coinvolti nel progetto formativo – al disegno di una identità europea fondata sui processi di creazione, che investono il pensiero e l’etica del corpo in ambito coreografico, nella piena consapevolezza che la cultura, l’educazione ai linguaggi della creatività, la diffusione e la condivisione delle conoscenze sono uno dei pilastri sui quali orientare una nuova pratica di cittadinanza.
Il progetto VOLCANO – coreografia e complessità si divide in tre sessioni di lavoro:
Volcano#1, 24 – 30 luglio 2017
La coreografia come produzione di mondo
laboratorio di danza condotto da Simona Bertozzi
Volcano#2, 23 – 30 ottobre 2017
Il gesto come forma del tempo: generare il movimento
laboratorio di danza condotto da Myriam Gourfink
Volcano#3, 13 – 19 novembre 2017
I nostri corpi barcollano sulla grazia della vostra postura
laboratorio di danza condotto da Kat Válastur
VOLCANO – coreografia e complessità, progetto triennale di formazione e trasmissione delle pratiche coreografiche contemporanee, è tra le azioni di Anticorpi XL – Network Giovane Danza d’Autore dal titolo Botteghe d’arte XL – luoghi e progetti di formazione e trasmissione del sapere coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora e condivisa con Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare, Lavanderia a Vapore – Centro Regionale per la Danza, CSC – Centro per la Scena Contemporanea, Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa.
La prossima azione di Botteghe d’arte XL si svolgerà dal 19 – 28 agosto 2017 a Bassano del Grappa (VI): un programma intensivo di ricerca focalizzato sulla drammaturgia di danza dal titolo Dance Makers 2 -Choreographic Reasearch Week.
Simona Bertozzi coreografa, danzatrice e performer, vive a Bologna, dove si laurea in Dams. Dopo studi di ginnastica artistica e danza classica, approfondisce la sua formazione in danza contemporanea tra Italia, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra. Danza, tra gli altri, per Tòmas Aragay (cia Societat Doctor Alonso-Spagna) e Virgilio Sieni e collabora con Laminarie Teatro, Fortebraccio Teatro, Cristina Rizzo. Dal 2005 è impegnata in un percorso autoriale di ricerca coreografica e nel 2008 costituisce la Compagnia Simona Bertozzi / Nexus. Nei suoi lavori il riferimento alle arti visive, alle scienze e all’antropologia declina il linguaggio del corpo verso la complessità dell’atto creativo e il suo dialogo con la contemporaneità. Dal 2014 il percorso di creazione si è rivolto anche a giovani interpreti, coinvolgendo bambini e adolescenti. Le sue creazioni hanno circuitazione in Italia e all’estero (Romaeuropa, Biennale Danza Venezia, Aerowaves Londra, Dance Week Festival Zagabria, Tanec Praha Praga, Correios em Movimento Rio de Janeiro, Masdanza Spagna, Intradance Mosca, Fringe Festival Edimburgo…). Parallelamente all’attività di creazione, si occupa anche di percorsi di alta formazione e collabora con ricercatori e studiosi di arti performative.
Myriam Gourfink formata al conservatorio di Angers, poi danzatrice nella compagnia di Odile Duboc, a partire dal 1996 ha sviluppato un lavoro fondato sulle tecniche di respirazione e sulla meditazione dello yoga, studiato con Gianna Dupont. Insieme a questa pratica, ha studiato il linguaggio di notazione di Rodolf Laban (Labanotation) con Jacqueline Challet Haas a partire dal quale ha inaugurato un personale linguaggio di composizione del gesto. In ogni coreografia – tra le quali ricordiamo, tra le più recenti, Choisir le moment de la morsure (2010), Déperdition (2013) o Gris (2016) – invita le interpreti a prendere piena consapevolezza dei loro atti corporei e di tutti gli stati che le attraversano. Figura di punta della scena coreografica francese, al contempo è spesso ospite di festival internazionali prestigiosi, come il Springdance à NYC, il Künsten festival des arts à Bruxelles, il Festival de La Bâtie à Genève o il Festival Danças Na Cidade à Lisbonne. Myriam Gourfink è stata artista in residenza presso l’IRCAM di Parigi (2004-2005) e al Fresnoy-studio national des arts contemporains (2005-2006). Tra il gennaio 2008 e il marzo 2013 ha diretto il programma di ricerca e di composizione coreografia (PRCC) della Fondation Royaumont. Dal 2012 al 2015 è stata artista in residenza presso il Forum de Blanc-Mesnil e dal 2015 presso Micadanses.
Kat Válastur è una coreografa e performer berlinese. Ha studiato danza presso the Hellenic School of Dance e al Trisha Brown Studios di New York con una Fulbright scholarship. Ha ricevuto un Master dalla SODA: Master Program at the Inter-University for Dance in Berlin. La frammentazione, l’intervallo di tempo, l’entropia e il virtuale, sono alcune delle nozioni che emergono dalle sue opere di danza, attraverso la creazione di uno specifico campo di forza immaginaria in cui gli artisti sono esposti. Nel 2013/2014 è stata artista ospite presso l’Institut für Raumexperimente, un progetto avviato da Olafur Eliasson e dall’Università delle Arti di Berlino. Nel 2016 è stata riconosciuta come “promising talent for dance” dalla rivista Tanz Magazine. Il suo lavoro è stato presentato in prestigiosi festival tra cui: The Place (UK), Tanz im August Festival (Germania), Rencontre Choregraphiques de Seine-Saint-Denis (Francia), Theatre de Nimes (Francia), Springdance Festival (Olanda), Tanzquartier Wien (Austria), Künstlerhaus Mousonturm (Germania), HAU Hebbel-am-Ufer Theatre (Germania), Hellerau Theatre (Germania), Atene ed Epidauro Festival (Grecia), B Proposta Festival (Italia), Madrid en Danza Festival (Spagna) , Kalamata International Dance Festival (Grecia), STUK (Leuven) e molti altri.
Enrico Pitozzi insegna presso l’Università IUAV di Venezia. Ha insegnato nelle università di Bologna, Padova, Parigi, Montréal, Porto Alegre e Valencia. E’ stato visiting professor presso l’École Normale Supérieure (ENS) di Parigi. È senior researcher del progetto ERC Starting Grant «INCOMMON. In praise of community. Shared creativity in arts and politics in Italy (1959-1979)», diretto dalla prof.ssa Annalisa Sacchi. E’ membro del «MeLa research lab» dello IUAV di Venezia.
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