Sono Andrea Tosti, autore del saggio “Graphic Novel” (Tunuè, 2016), e Davide Barzi e Alberto Locatelli, autore e disegnatore di “Don Camillo – La bambina dai capelli rossi” (ReNoir edizioni) i vincitori rispettivamente del XXI Premio Franco Fossati e del XII Premio Fede a strisce “Roberto Ramberti”. Questa sera, nell’ambito della 33a edizione del Festival internazionale Cartoon Club Rimini, si terrà la cerimonia di consegna dei riconoscimenti.
Il premio Franco Fossati, intitolato alla memoria dell’autorevole storico e critico del fumetto prematuramente scomparso nel 1996, è dedicato a testi italiani di storia, critica e saggistica sul fumetto. Tosti è stato premiato, si legge nelle motivazioni, “per la monumentale dimensione di un’opera dal titolo pur icasticamente semplice, intesa a indagare un filone evolutivo del fumetto considerabile attualmente come il livello più maturo della sua capacità espressiva, ed effettuato dall’autore riprendendo fin dalle singole radici storiche ciascuna delle componenti poi confluite nel determinarne l’essenza, tutto ciò nella prospettiva, nell’intento e nell’intenzione di produrre uno studio scientifico idealmente definitivo, benché suscettibile di approfondimenti futuri, configurandolo così in qualche modo come opera aperta”.
Istituito nel 1997 da Cartoon Club in collaborazione con la Fondazione Fossati, associazione nata con l’obiettivo di diffondere l’opera di Franco Fossati e di promuovere ogni tipo di attività culturale legata al mondo del fumetto, il Premio vanta una giuria composta da noti critici ed esperti del settore e si fregia della collaborazione dell’A.N.A.F.I., dell’Anonima Fumetti e del Centro Fumetto “Andrea Pazienza”.
Il Premio Fede a strisce, riconoscimento unico nel suo genere in Italia, viene invece assegnato alle opere che meglio hanno saputo comunicare attraverso il fumetto i valori religiosi. La giuria è composta di critici, autori, giornalisti e operatori del settore. “Alla fine di tutto, dopo riflessioni, elucubrazioni, macerazioni intellettuali e angosce spirituali la fede è una cosa semplicissima: Dio ama l’uomo e l’uomo si sente amato da Dio – recita la motivazione del conferimento del Premio a Barzi e Locatelli –. Dio si fa uomo e Cristo vive la nostra vita. E quando Cristo torna al Padre dice a Pietro ‘Pasci le mie pecorelle’. Il sacerdote è questo. Un uomo che ha cura delle pecorelle che la storia gli ha fatto incontrare. Don Camillo è irruento, sanguigno, si lascia trasportare, ma è profondamente sacerdote, profondamente pastore, profondamente uomo. Ecco perché un fumetto che riesce a trasmettere tutto questo merita di vincere. Ecco perché Don Camillo quest’anno ha meritato di vincere”.
Per il Premio Fossati, menzione speciale della giuria al saggio “La seduzione dell’immagine”, a cura di Francesco De Nicola (Gammarò, 2016), “per lo sfaccettato, vigoroso e ampiamente panoramico approfondimento critico su uno dei fondamentali «costruttori» della critica fumettistica in Italia, attivo anche nel metterla sistematicamente in rapporto con gli altri media (quali il cinema, il teatro, lo sport) e attento a dar voce a nuove e giovani energie della critica stessa – funzione esercitata in particolare tramite la direzione della rivista Sgt. Kirk – e infine anche per la zelante documentazione dei principali fra le centinaia di articoli di Claudio Bertieri”.
Per il Premio Fede a strisce, due le menzioni speciali. A Rat-Man di Leo Ortolani (Panini Comics): “C’è un segreto che si aggira per le edicole italiane. L’ultimo ciclo narrativo di Rat-Man è una storia molto religiosa, molto cattolica, molto bella. Quasi tutti si fermano solo al terzo elemento, ma la bellezza si fonda sulla verità, o meglio, sulla sincerità di cuore. Ortolani, attraverso lo scontro finale di Rat-Man con l’Ombra ci svela i suoi pensieri sulla morte, sulla vita, sull’essere genitore, sull’amore che vince su tutto, sulla fede vera e sulle false illusioni. Il tutto con il suo consueto pudore che ne accresce la forza narrativa”.
A Caterina da Siena (Kleiner Flug): “I santi… sembrano così lontani, così distanti, così passati. Oggi chi sono i santi? E chi sono stati in passato? I santi sono coloro che hanno vissuto il vangelo nel loro tempo e secondo il loro tempo, ricordandosi sempre però che il tempo dell’uomo non è il tempo di Dio, e che l’amore di Dio supera ogni convenzione o limite sociale. Ben vengano opere come questa Caterina da Siena, che ci ricordano come essere santi è essere – semplicemente – uomini e donne secondo il progetto che Dio ha per noi. Oggi, come nel passato”.