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Esposto contro il Progetto Tiberio. Lazzari e Casadei (PD): “Pretesto per criticare l’Amministrazione”

Contro il Progetto Tiberio del Comune di Rimini è in arrivo un esposto alla Procura della Repubblica. L’ipotesi di reato penale, è quella prevista dall’art. 170 della legge sui Beni Culturali, che ne punisce ladistruzione o il danneggiamento. Stanno lavorando all’esposto gli avvocati Giordano Varliero e Davide Grassi, su incarico del Coordinamento Residenti del Borgo San Giuliano.

Critiche al Progetto erano già arrivate da F.A.I., Lega Ambiente e Italia Nostra. Ora l’iniziativa dell’esposto da parte del gruppo di residenti, con l’obiettivo di ottenere il sequestro del Ponte di Tiberio e di tutta l’area, per fermare quello che i promotori definiscono «una distruzione del patrimonio storico della città di Rimini».

A questo esposto rispondono Alberto Vanni Lazzari,  Segretario Comunale PD di Rimini e Giovanni Casadei, Consigliere PD, architetto e Presidente 3 commissione in Comune, che si era già espresso sulla vicenda:

Apprendiamo con interesse della formazione di una inedita santa alleanza cittadina votata alla salvaguardia e alla tutela del nostro patrimonio artistico e storico.

Degli autentici Monuments Men dotati di una dettagliata presunzione di conoscenza.

Legittimo, democratico, anche  diffidare delle autorità preposte a svolgere istituzionalmente un compito cosi delicato. “La Sovrintendenza non studia e non si documenta in maniera adeguata”, questo l’assunto a cui si risponderà nelle sedi opportune; noi confidiamo ancora sugli organi di garanzia e di controllo che si intrecciano tra livelli locali e statali.

Ci  interessa piuttosto  sottolineare un dato politico dal carattere meno storico e più contingente.

Si parte da una valutazione di salvaguardia  del patrimonio artistico per affondare la lama in  una critica  a 360 gradi sull’operato dell’amministrazione nascondendo dietro la solita trita difesa di una cultura “alta”  e del conseguente disprezzo per una proposta culturale “bassa”, il vuoto pneumatico di idee quando non meri interessi elettorali o personali. 

L’Italia trabocca di splendide città dal patrimonio invidiabile totalmente ignorato da cittadini e turisti, pregevole solo nelle dissertazione tra dotti, marginale nella vita dei cittadini marginale nei percorsi turistici.  Il Patrimonio storico, come l’identità di una comunità,  non è un feticcio,  il patrimonio storico è carne viva dell’identità di una città, un identità che  va valorizzata, contestualizzata , aggiornata, e  vissuta, anche con veri percorsi di progettazione partecipata, sui quali qualcosa di più si può e si  deve fare.

Ci sfugge quale sia il reale collante politico  di chi si autoproclama  a voce democratica del Borgo;  cosa leghi  chi moltiplicherebbe mura per difendere i valori della sacra famiglia  dall’invasione del Summer Pride o dall’orda di Santarcangelo dei teatri, pezzi sparsi di grillini o ex,  contro in ogni caso, e  il pugno al cielo della Sinistra, quella vera ovviamente, impegnata a difendere le prerogative di “lieto dormire” di un compound benestante, contro l’invasione popolare.

Alberto Vanni Lazzari – Seg. Comunale PD

Giovanni Casadei – Consigliere PD ,  Presidente 3 commissione

Alle dichiarazioni di Lazzari e Casadei, si aggiunge anche le dichiarazioni della società adArte di Luca Mandolesi & C.snc’,incaricata dalla Soprintendeza di occuparsi delle attività di indagini archeologiche, relative all’intervento cosiddetto ‘Tiberio 4’:

Pur non volendo entrare nel merito di una vicenda che ha un prevalente, se non esclusivo, interesse politico, siamo costretti a affermare il ruolo e la professionalità della società specializzata ‘adArte di Luca Mandolesi & C.snc’ nell’attività di indagini archeologiche, relative all’intervento cosiddetto ‘Tiberio 4’. Le gravi espressioni e inesattezze, riportate anche dalla stampa locale, pronunciate da esponenti di partito e altri durante una conferenza stampa svoltasi nella giornata di ieri, rappresentano un’offesa inqualificabile e intollerabile circa il lavoro svolto dai professionisti e dalle persone che animano da anni la componente societaria e che hanno sempre svolto con competenze e altissima professionalità questa attività.

Non possiamo accettare che il nostro lavoro, svolto nel’assoluto rispetto di legge, norme e prassi, attualmente vigenti venga fatto oggetto di un astioso contendere tra diverse forze politiche. Questo non ci è mai interessato, non ci interessa e non ci interesserà anche per il futuro. Per tutto ciò detto, siamo costretti a ribadire come l’eventuale proseguimento di questa campagna diffamatoria, anche sui media locali, nei confronti della società ‘adArte’ sarà naturalmente oggetto di valutazione nelle sedi legali più opportune.

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