Come anticipato nelle settimane scorse la maggioranza politica in consiglio comunale a Rimini ha trovato una soluzione per lo smantellamento del campo nomadi di via Islanda.
E’ stata confermata la decisione di ridurre al minimo necessario il numero delle micro aree per evitare una protesta generalizzata su tutti i territori. Per questa ragione le aree individuate potranno ospitare anche più di una famiglia. Su questo punto c’era la contrarietà del vice sindaco, ora superata.
Le micro aree dovranno riguardare tutto il territorio comunale e non una concentrazione in una sola zona della città.
Alla fine delle 11 famiglie che abitano il campo di via Islanda 8 andranno ad abitare in 5 micro aree e 3 in appartamento (case acer).
Le 5 micro aree sono:
Corpolò (via Cupa), Via Feleto (zona Via di Coriano), via Montepulciano a Gaiofana, via della Lontra alla Grotta Rossa e Via Tombari a Viserba. In via Cupa, Feleto e Montepulciano andranno due famiglie per area. Nelle altre due aree solo una famiglia.
Escono di scena le aree della zona ospedale Infermi ed Orsoleto. Era uscita da tempo l’area di via Arno (primo maggio) per le proteste dei cittadini.
Ora dovrebbe partire l’iter di approvazione che è abbastanza complesso e lungo. Infatti si tratta di una variante urbanistica che prevede adozione, osservazioni, pubblicazione, controdeduzioni ed approvazione finale.
Capitolo a parte le risorse finanziarie per realizzare l’intervento. Tramontata l’ipotesi di accedere ai finanziamenti del bando regionale le risorse necessarie saranno a carico del bilancio comunale.
Si parla di 300 mila euro per le opere di urbanizzazione e la realizzazione delle casette prefabbricate. Infatti è intenzione del Comune predisporre le aree e le casette per poi darle in affitto alle famiglie nomadi.
Positivi i commenti della maggioranza, sul piede di guerra quelli della minoranza e del comitato Pro Rimini
