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Dura polemica tra l’Onorevole Pizzolante ed il ministro Costa

Nei giorni scorsi il ministro Enrico Costa ha svolto alcune riflessioni politiche che lo stanno portando a un passo dall’uscita dal governo, per tornare in Forza Italia. Forse già prima della pausa estiva. Incassato lo stop allo Ius soli dopo le minacce di dimissioni, il ministro centrista per gli Affari regionali sia giunto il momento di “rompere gli indugi” e accettare l’offerta di riaggregazione avanzata da Berlusconi.

A fronte di questa presa di posizione da parte di un Ministro del partito di Alfano, nei giorni scorsi era intervenuto Fabrizio Cicchitto..

Oggi interviene anche l’On Pizzolante, tramite Facebook:

Non è la mia via.
Il ritorno, da Berlusconi, in tempo utile per le nuove liste, non ha alcuna dignità politica.
Se poi nel frattempo, ti sei fatto il giro dei ministeri, ancora meno.
Io sono orgoglioso della scelta fatta più di 4 anni, partecipare al governo del Paese dopo il sostanziale pareggio elettorale. Mi ci ha portato Berlusconi, non ci sono andato da solo.

Poi rivendico come un fatto politico degno essere rimasto nella maggioranza di Letta prima e di Renzi poi sino a Gentiloni. Non c’erano alternative se non lo sfascio del Paese. L’ho fatto da deputato, senza scranni ministeriali o istituzionali.

Oggi, la transumanza dell’ultimo minuto mi ripugna. Sarebbe la prova di un delitto morale non commesso, allora, almeno da me, il tradimento!
Penso anche che, dire siamo alternativi al Pd, stando al governo con il Pd da più di 4 anni, sia un non senso politico. La prova di una confusione politica ed identitaria che ci ha portato dall’8% dei primi sondaggi, al 3. Chi ci vota ancora non lo fa per tornare da Berlusconi. Altrimenti ci andrebbe da solo.
Siamo e vogliamo restare autonomi, ancor più se si voterà con il proporzionale.

E per rispetto di noi stessi dobbiamo cercare una via per il futuro, diversa da quella, come dice De Rita, della paura e della nostalgia.
La paura alimentata da Grillo e Salvini, inseguita, purtroppo, da Renzi e la nostalgia di Berlusconi o di Prodi o della vecchia sinistra.
Una via che non possiamo percorrere da soli perché la confusione identitaria e politica di questi anni, molto anche per colpa nostra, non ce lo consente.
Una via alla Macron, seria, razionale, per dire la verità agli italiani. Alternativa, questa volta si, alla strategia delle paure e delle nostalgie.
Un’offerta politica che non c’è, ancora. Ma si può fare, anche in Italia.
Altrimenti la nostra via, almeno per me, è quella di casa.”

Si tratta di un confronto politico dentro Alleanza Popolare ed il centro destra, fisiologico in questo periodo di fine legislatura.

Tuttavia, come si suol dire, sorge spontanea una domanda.

Il Ministro Costa si occupa del disegno di legge delega sulle concessioni demaniali. Relatori di maggioranza del disegno di legge sono i deputati riminesi Tiziano Arlotti e Sergio Pizzolante. Entrambi hanno sempre sostenuto l’impegno di approvare il disegno di legge entro l’autunno. E di qui la domanda, delle più semplici: il ministro Costa vorrà mantenere i tempi oppure, tenendo conto dell’opposizione frontale da parte di Forza Italia (e di tutto il centro destra) alla legge delega, deciderà di rallentare il percorso di approvazione?

Immaginiamo di no. Tuttavia la situazione paradossale che si sta creando può dare adito a diverse preoccupazioni.

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