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San Marino, il governo: “Così stabilizziamo le banche, nessuno perderà un centesimo”

Il Governo di San Marino, presenti i segretari di Stato, Simone Celli, Marco Podeschi, Andrea Zafferani, Franco Santi e Guerrino Zanotti, ha tenuto oggi presso la Sala Stampa del Palazzo Pubblico una conferenza stampa per illustrare il pacchetto di provvedimenti legislativi, varato nella riunione straordinaria del Congresso di Stato del 9 luglio scorso, finalizzati a stabilizzare la situazione del sistema bancario.

Nel suo intervento introduttivo il segretario di stato alle Finanze Simone Celli ha voluto ribadire innanzitutto che con i tre decreti approvati “il Governo ha voluto agire attraverso misure per definire il quadro normativo necessario a eseguire operazione di cessione in blocco dei rapporti giuridici di Asset Banca a Cassa di Risparmio. Lo ha fatto creando inoltre le migliori e possibili condizioni affinché lo Stato e BCSM possano reperire risorse finanziarie e immetterle nel sistema, per sostenere le esigenze di liquidità delle istituzioni bancarie”.
“L’operazione ASSET – Carisp è un’operazione di sistema di cui si fa carico lo Stato”, ha dichiarato il Segretario Celli. Un provvedimento resosi necessario dopo il provvedimento di LCA e dopo la relazione del Commissario Venturini che ha evidenziato una situazione a dir poco drammatica di Asset Banca che oltre ai gravissimi problemi patrimoniali, aveva evidenziato pesanti criticità nella struttura organizzativa e ripetute violazioni della normativa bancaria vigente.

“Asset si trovava in una situazione pronta a esplodere – ha sottolineato Celli – a prescindere dai provvedimenti di rigore adottati da BCSM. E lo Stato si è mosso per contenere i problemi e per ridurre al minimo i disagi per la clientela, disagi che ci sono effettivamente, ma che sarebbero stati di gran lunga superiori senza gli interventi messi in campo dal Governo e da BCSM. Con questa operazione di salvataggio tutti i depositanti sono tutelati. E tra pochi giorni si tornerà alla normale operatività e questo di per sé è già un grandissimo risultato”.

Sulla questione relativa alle somme depositate in Asset Banca eccedenti i 50 mila euro, il segretario di stato alle Finanze ha voluto precisare che “inizialmente vengono resi disponibili i depositi della clientela di Asset Banca al di sotto dei 50 mila euro, che sono circa l’80% di tutta la clientela di Asset Banca. E’ una misura necessaria a far sì che la migrazione delle posizioni di Asset in Carisp non danneggi quest’ultima nel breve periodo. Le somme eccedenti ai 50 mila euro, bloccate, sono tutelate con obbligazioni a tre anni emesse da Carisp. Nessuno perderà un centesimo e così sarà, chi parla di bail in o è in malafede o non sa cosa è il bail in”.

A tal proposito è stata sospesa l’applicazione del Fondo di Garanzia, proprio perché nessuno deve perdere alcunché da questa operazione di integrazione di Asset in Carisp. Allo stesso tempo sono previste anche misure a salvaguardia degli obbligazionisti subordinati, che verranno tecnicamente disciplinate con provvedimenti normativi successivi.

“Il Governo ha fatto, sta facendo e farà il massimo, affinché casi di mala gestio evidenti – come quello di Asset Banca – non penalizzino eccessivamente i risparmiatori e l’intera comunità sammarinese”, ha voluto ribadire ancora il segretario di stato Celli.

Su Fondiss è intervenuto il segretario di stato alla Sanità Franco Santi. che ha voluto sottolineare che intorno al fondo pensioni sta imperando la peggiore demagogia. BCSM è banca depositaria e in quanto tale remunera a un certo tasso di interesse i depositi di Fondiss. L’elemento di novità è rappresentato semplicemente dal fatto che queste risorse ora possono essere distribuite da BCSM nel sistema bancario ai fini di immissione di liquidità, coperta da garanzia dello stato.

Il segretario di stato Andrea Zafferani ha voluto soffermarsi sulla conversione del credito d’imposta, ribadendo che fino ad oggi era stato un vero e proprio regalo alle banche elargito a piene mani dai governi precedenti. Oggi il governo ha messo un freno a questa distorsione. Ha cristallizzato il credito e ne ha regolamentato sia i flussi sia le opportunità di conversione in obbligazioni di Stato. “Finalmente –  ha sottolineato il segretario di stato all’industria – da oggi in poi le banche pagheranno le tasse sugli utili, verseranno allo stato le somme ricevute come beneficiarie del credito di imposta e qualche banca tornerà a pagare le aliquote contributive dei propri dipendenti, il cui esonero era stato allegramente concesso dai governi precedenti”. Una considerazione che il segretario Zafferani non ha voluto chiudere senza prima sottolineare che il credito di imposta fu concesso a banche che intervennero a sostegno del sistema con operazioni analoghe a quella messa in campo da Carisp con Asset. Sottolineando ancora che “chi parla di referendum evidentemente voleva continuare a lasciare lo Stato senza entrate e le banche a godere di crediti d’imposta senza limiti e senza controllo come oggi”.

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