Ieri pomeriggio alla Camera l’intervento di Tiziano Arlotti, deputato Pd romagnolo, sulla mancata corresponsione degli indennizzi per il fermo biologico 2015 e 2016 agli operatori della pesca. Di seguito il testo dell’intervento.
“Anche quest’anno, come nei precedenti, gli operatori della pesca sono tenuti ad osservare il fermo biologico, ovvero sospendere le attività di cattura per favorire la riproduzione naturale delle specie ittiche di interesse commerciale.
Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ogni anno definisce i periodi in cui è in vigore il fermo biologico in determinate aree, comunica le date dell’arresto temporaneo delle attività di pesca e rende note le relative forme e modalità di indennizzo per gli operatori del settore, che devono sospendere la propria attività lavorativa.
Ebbene il 23 giugno 2006 il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha reso note le procedure per l’erogazione degli aiuti alle imprese del settore che avevano effettuato l’interruzione temporanea nel 2015. A due anni di distanza però ancora nessun indennizzo è stato corrisposto agli operatori del settore per il fermo di agosto disposto nel 2015. Stessa cosa per quanto è avvenuto nel 2016. Oggi siamo arrivati in vista del fermo biologico previsto per il 2017. Ritengo quindi necessario che il Ministero e la Direzione generale della pesca e dell’acquacoltura forniscano un quadro chiaro ma soprattutto provvedano a pagare quello che deve essere giustamente corrisposto alle persone che sono state coinvolte nel fermo nel 2015 e nel 2016, proprio nel momento in cui devono arrivare al fermo biologico del 2017“.