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Sabrina Vescovi: “Tari sempre più difficilmente sostenibile. A Riccione un appartamento paga il doppio che a Misano

La stangata sulla Cosap, su passi carrai e accessi carrabili, non è che l’ultima delle manovre firmate Renata Tosi in tema di tasse e tributi locali. Una mazzata che va a sommarsi ad una pressione fiscale sempre più difficilmente sostenibile per le famiglie e per le imprese.

Basta prendere a riferimento i dati del bilancio 2015 – Osservatorio sulla Finanza Territoriale, ultimo consolidato disponibile, il primo compiuto del mandato di Renata Tosi – per rendersene conto: Riccione con i suoi 1.284 euro procapite è il primo capoluogo per carico tributario non della provincia riminese ma di tutta la Regione.

Come non bastasse un altro grande punto interrogativo ora ce l’abbiamo sulla Tari, la tassa aumentata proprio recentemente (all’approvazione dell’ultimo bilancio comunale). Quando già a Riccione negli ultimi tre anni per i rifiuti un’abitazione si ritrova a pagare mediamente il 50% in più di Cattolica e Misano. Un albergo circa il 25% in più. Un negozio il 20%.*

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Parlo di punto interrogativo perché a fronte di un’entrata prevista di circa 14 milioni annui registriamo già una forte sofferenza nei pagamenti, altro segno evidente delle difficoltà economiche del momento. Chiaro che sui costi della Tari pesano quelli per la gestione dei rifiuti. Somme non sempre ben sostenibili dalle famiglie e dalle imprese – in particolare alberghi, stabilimenti balneari, attività artigianali – in un momento ancora complicato per la nostra economia.

Ora, grazie al recente decreto attuativo sulla tariffa puntuale, si apre finalmente la possibilità di applicare un sistema che risponde alla logica ‘meno si produce e meno si paga’. L’obiettivo della tariffa puntuale è duplice e condivisibile, ridurre l’indifferenziata facendo pagare ciascuna utenza per quanto effettivamente si produce. Tra l’altro ci darà la possibilità di introdurre sconti per chi conferisce direttamente ai centri di raccolta e per chi effettua compostaggio domestico.

Sarà questo il punto di partenza per un riordino complessivo del tema rifiuti, puntando a riequilibrare meglio i costi.

Una rivoluzione che metteremo a punto tenendo conto della nostra particolare situazione. A Riccione infatti negli ultimi tre anni la differenziata è diminuita. Per cui occorrerà innanzitutto riavviare progetti di sensibilizzazione per la corretta gestione del rifiuto. E dovremo anche tornare a spingere sul porta a porta, con un’attenta valutazione sulle zone residenziali. Allo stesso tempo soppeseremo un incremento dei passaggi per la raccolta dell’indifferenziata e delle isole ecologiche di base distribuite nei vari quartieri della città (destinate a raccolta dei rifiuti minori, raee, olii, legno, sfalci e potature di giardinaggio…). Poi andremo a lavorare su già piani, dalle convenzioni con i commercianti della grande distribuzione per ridurre i rifiuti alle campagne di sensibilizzazione rivolte ai consumatori negli stessi punti vendita. Tutta una serie di interventi per ricreare un’attenzione tra i cittadini che si possa tradurre anche in un alleggerimento delle bollette.

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