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Wedding planner, perchè quel giorno sia davvero il più bello

Quanto è difficile organizzare un matrimonio? Beh, per molti, è più facile fare la proposta al proprio amato che organizzare l’intera cerimonia, cercando soprattutto di non sforare il budget. E allora che fare? Semplice, se proprio non sapete che pesci pigliare potete provare contattare un Wedding Planner (organizzatore di matrimoni). Questa figura si occuperà proprio di tutto, dalla scelta del luogo, al menù del ricevimento fino ai trasporti. Per esempio affidandosi ai servizi della riminese Robertà Patané, con una esperienza pluriennale in questo settore. La Patanè, titolare dell’agenzia Wonderland Wedding Planner di Rimini, è considerata una fuoriclasse nell’organizzazione dei matrimoni e i tanti premi e riconoscimenti, conquistati nel corso degli anni, lo stanno a testimoniare.

Roberta, quanto è difficile organizzare un matrimonio?

«Di certo non è semplice, ma il grado di difficoltà varia da caso a caso. L’organizzazione in sé deve tener conto di tante cose: budget, gusti, procedure, tempi, burocrazia, imprevisti, crisi emotive, cambiamenti di programma. Bisogna fare tante ricerche per trovare le soluzioni più adatte e dipende molto anche dalla coppia. Ci sono coppie che si riescono a soddisfare molto facilmente, ce ne sono altre per le quali il lavoro è più complesso per svariati motivi e l’organizzazione diventa difficoltosa».

Chi è esattamente il Wedding Planner?

«Dipende; io posso dire chi è per me il wedding planner, perché non esiste un codice deontologico e quindi è un mestiere che viene interpretato dalla persona. Per me, dunque, è un consulente che si prende cura degli sposi per fare in modo che il loro budget venga gestito oculatamente, senza sprechi e seguendo un progetto personalizzato e su misura. L’idea è quella di tirar fuori la personalità, i gusti, i sogni, i desideri degli sposi e metterli nel loro matrimonio, curandone ogni dettaglio e scegliendo i fornitori che sono più adatti a realizzare quello specifico progetto».

Da quanto tempo svolge questa attività?

«Ho iniziato nel 2010 e ho organizzato più di 50 matrimoni. All’inizio è stata molto dura, perché questa figura era totalmente sconosciuta e quindi le coppie erano diffidenti, non capivano quale potesse essere il vantaggio facendosi aiutare nell’organizzazione del proprio matrimonio, avevano paura che potessimo togliere a loro tutto il divertimento».

Perché una coppia dovrebbe affidarsi al wedding planner?

«Sarebbe una domanda perfetta da porre alle coppie che si sono già sposate perché, purtroppo, spesso capiscono strada facendo quanto sia stato stressante e stancante fare tutto da soli. Affidarsi ad un professionista significa volere che il proprio matrimonio sia perfettamente curato, con idee originali e innovative, scegliendo fornitori affidabili che siano stati testati e che garantiscano un livello di servizio eccellente. E fare tutto questo avendo ben chiaro un progetto, il che consente di non disperdere energie inutilmente (anche economiche). Il wedding planner aiuta a dettare i tempi, facendo in modo che tutto sia fatto quando deve essere fatto e che nulla venga dimenticato. Spesso gli sposi che si rivolgono a me hanno già delle idee, ma piuttosto confuse, oppure non sanno da dove partire. Ma anche le coppie più sicure di sé ad un certo punto del percorso si fanno prendere dal panico, hanno paura di non aver fatto abbastanza per i loro ospiti e perdono il controllo. Avere un professionista accanto li aiuta anche a mantenere la serenità di fondo».

A Rimini sono state molte le coppie che si sono rivolte a lei? Operate anche fuori dalla provincia di Rimini?

«Sì, lavoro prevalentemente in Romagna e Marche, ma ho fatto anche matrimoni in Abruzzo. Si rivolgono a me anche coppie che vivono fuori, come a Milano o all’estero, ma che vogliono sposarsi in Romagna o nelle Marche. Diciamo un 50% riminesi e un 50% da fuori».

Questo mestiere lo possono fare tutti o bisogna possedere delle caratteristiche particolari?

«Come dicevo è l’organizzazione del matrimonio è composta da tanti elementi e di conseguenza ad essi corrispondono caratteristiche che si devono avere. Tante persone pensano che la creatività sia la prima caratteristica da avere, ma per la mia esperienza posso dire che ne esistono altre molto più importanti: in primis senso pratico ed empatia; capacità di selezionare i fornitori, di contrattare con loro e di coordinarli. Bisogna avere un grandissimo senso di responsabilità, perché è grande quella che ci prendiamo quando accettiamo di organizzare un matrimonio. Non è un lavoro per chi pensa che si tratti di fare fiocchetti e sistemare confetti».

Sono più le donne o gli uomini a intraprendere questa carriera? E chi sono i migliori a organizzare delle nozze?

«Credo che statisticamente ci siano più donne che uomini, ma non so dire se sia un lavoro più adatto per uno specifico sesso. Come sostengo sempre, dipende dalla persona».

I programmi tv hanno aiutato la sua categoria a farsi conoscere un po’ di più?

«Sicuramente sì. Anche se hanno dato un’immagine un po’ distorta di questo ruolo, facendo credere che il wedding planner sia la figura professionale per coppie senza limiti di budget e che si diverte a far spendere tanti soldi agli sposi, facendo tutto a gusto proprio. La realtà è ben diversa, ma grazie ai programmi tv se adesso dico ‘wedding planner’ non mi guardano più come se fossi una marziana!».

Che soddisfazioni ha ottenuto in questa attività? Ritene di essere fra i migliori in questo campo?

«Non so se sono una delle migliori, ma i 4 premi consecutivi che ho ricevuto mi hanno riempito il cuore di gioia e dato anche tanta sicurezza. Sono premi assegnati grazie alle recensioni che i miei sposi hanno lasciato, ciò significa che con loro ho lavorato bene, che sono stati contenti. Questo è il mio obiettivo: vederli felici quel giorno! Quando ho iniziato sapevo di intraprendere una strada ignota per tanti, quindi non mi aspettavo nulla di preciso… sicuramente la realtà ha superato le aspettative! Ma non mi fermo, i progetti di crescita sono tanti!».

Esiste un matrimonio, organizzato da lei, che ricorda con particolare emozione?

«Sono sincera, quando i miei sposi si dicono quel sì io piango sempre. Dopo un lungo percorso fatto insieme, sentire che si dichiarano il loro amore è un’emozione incredibile. E’ difficile sceglierne uno, con tante coppie sono rimasta in contatto e ogni tanto riusciamo a vederci nonostante gli impegni. Mi emoziono anche quando mi chiamano per dirmi che aspettano un bimbo! Dovendo scegliere un’emozione particolare però mi viene in mente una lettera che ho ricevuto dal papà di una sposa il giorno dopo il matrimonio, con la quale mi ringraziava a nome di tutta la famiglia e di tutti gli ospiti del matrimonio… ancora mi commuovo ripensandoci!».

Nicola Luccarelli

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