Il giudice Vinicio Cantarini deciderà il 14 giugno sulle richieste di rinvio a giudizio per il fallimento Aeradria. Dovrà decidere anche sulla richiesta di rito abbreviato presentata dall’ex presidente di Aeradria Massimo Masini.
Si sta concludendo la prima parte di una indagine iniziata nel 2013.
Nel 2015 la Procura della Repubblica di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio per diciannove delle trentaquattro persone inizialmente indagate.
Ai principali imputati viene contestata l’associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e l’aver commesso altri reati fallimentari, abuso d’ufficio, truffa aggravata per l’erogazione di fondi pubblici. Proprio per quest’ultima accusa la Procura di Rimini ha sequestrato, nel 2015, beni per 750 mila euro complessivi a 9 imputati. Contro il sequestro è stato fatto ricorso fino alla Cassazione. Soltanto il 4 aprile scorso la Corte di Cassazione ha confermato il sequestro dei beni a tutti gli indagati ad eccezione di Stefano Vitali.
Al termine dell’udienza del 14 giugno si saprà che scatterà il rinvio a giudizio o l’archiviazione delle accuse, e per chi.
Nel frattempo gli imputati sono scesi da 19 a 12. Infatti già nel 2016 gli ex vertici della società Riviera di Rimini, vale a dire Iliana Baldelli, Cesare Ciavatta, Ennio Sanese, Maurizio Cecchini e Pierluigi Gasperini, hanno chiesto di patteggiare un anno e 10 mesi oltre ad una pena accessoria di 100 mila euro come risarcimento. Ai cinque di RdR si sono aggiunti nei giorni scorsi Massimo Vannucci, ex vicepresidente di Aeradria, che ha patteggiato 2 anni e 8 mesi ed una pena pecuniaria di 70.000 euro ed Alessandro Giorgetti, ex presidente di Air una controllata di Aeradria, anch’essa fallita. Per Giorgetti l’accordo raggiunto con la Procura è di 2 anni ed 11 mesi oltre ad una pena pecuniaria di 70.000 euro.
E’ stata, invece, respinta la richiesta di patteggiamento da parte dell’ex presidente di Aeradria Massimo Masini,prima dal sostituto procuratore e poi dallo stesso giudice Cantarini. I legali di Masini hanno ora proposto il rito abbreviato condizionato ad una perizia contabile. Anche su questa richiesta il giudice si pronuncerà il 14 giugno.Il rito abbreviato avviene sulla base degli atti depositati eventualmente integrati. In caso di condanna, la pena viene ridotta di un terzo.
In Tribunale, lunedì mattina, sono stati sentiti l’avvocato Maurizio Morri, difensore di Ferdinando Fabbri; l’avvocato Massimo Bianchi per Massimo Pironi, l’avvocato Maurizio Ghinelli per Alberto Ravaioli e l’avvocato Moreno Maresi, difensore dell’ex Presidente della Provincia Stefano Vitali e dell’ex Presidente della Camera di Commercio di Rimini Manlio Maggioli.
Nel pomeriggio dello stesso lunedì, in udienza sono intervenuti l’Avvocato Alessandro Catrani per Stefano Fabbri, l’Avvocato Liana Lotti per Fabio Rosolen, l’Avvocato Roberto Brancaleoni per Lorenzo Cagnoni, l’Avvocato Cesarina Mitaritonna per Massimo Masini.
Fabbri, commercialista di Skema, ha reso dichiarazioni spontanee dopo l’intervento dell’avvocato Catrani, difensore anche di Santo Pansica.
Sabato avevano preso parola anche l’avvocato Nicola Mazzacuva per Andrea Gnassi, l’avvocato Michela Vecchio per Alessandro Giorgetti e l’avvocato Giacomo Nanni per Mario Formica.