Questa mattina, lunedì 5 giugno, sono state presentate in commissione consigliare di Rimini, le linee guida per la variante al piano spiaggia. Non sono molte le novità rispetto alla situazione attuale. La più rilevante è la decisione della giunta di rinviare a fine estate 2023 ogni decisione sull’adozione del piano spiaggia.
Il motivo deriva dall’incertezza attuale che pesa sulle concessioni demaniali.
Com’è noto le attuali concessioni scadono nella migliore delle ipotesi il 31 dicembre 2024. Sono state bocciate tutte le proroghe e rimangono quelle decise dal Consiglio di Stato in adunanza plenaria nel novembre 2021. Da parte il suo governo sta prendendo tempo chiedendo alle Regione una mappatura delle spiagge italiane. L’obiettivo è conoscere quanti chilometri di arenile sono in concessione, quante spiagge sono libere oppure vincolate ambientalmente o per altre fini. Il Governo cerca di dimostrare che le spiagge in Italia non sono una risorsa scarsa e quindi evitare i bandi pubblici. Ovviamente obiettivo impraticabile perché in molte regioni costiere non viene neanche garantita la percentuale di spiagge libere.
A fronte di questa incertezza anche il Comune di Rimini è costretto a prendere tempo e rinviare tutto a dopo l’estate. Nella seduta della commissione consigliare l’assessore al Demanio Roberta Frisoni ha spiegato i nuovi obiettivi della nuova variante.
- Avvicinare le strutture di bar ristorazione e reception degli stabilimenti balneari a ridosso del Parco del Mare dove realizzato
- Destagionalizzare la spiaggia con locali aperti durante tutto l’anno
- Aprire nuovi varchi a mare per arrivare direttamente sulla battigia sull’esempio di piazzale Kennedy. Analoghi interventi si dovrebbero fare piazza Marvelli, Piazza Pascoli, Lagomaggio e Rivazzurra.
- L’attuazione del piano può avvenire in tre modalità: Singolo intervento, comparto (due stabilimenti + bar) o macro comparto. Gli incentivi più consistenti saranno rivolti a chi si accorpa.
Questi gli obiettivi, che debbono essere “messi a terra” con le norme della variante. Rimane l’incognita dei tempi che rischia di creare un pericoloso corto circuito tra norme del piano spiaggia da approvare (entro 2024) e bandi che debbono essere realizzati entro lo stesso tempo.