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Riccione, centri estivi con personale qualificato e accoglienza disabili: le nuove linee guida

L’amministrazione comunale di Riccione ha divulgato le nuove linee di indirizzo per la gestione dei centri estivi.

“Mettiamo dei paletti di qualità per la gestione dei centri estivi, sposando le linee di indirizzo della Regione Emilia Romagna”, dice la vicesindaca e assessora alla Pubblica istruzione Sandra Villa. L’amministrazione ha infatti approvato le linee di indirizzo qualitative che dovranno orientare l’organizzazione dei centri estivi – si intendono quelli accreditati e dunque beneficiari delle misure di sostegno economico previste dalla Regione – rivolti a bambini ed adolescenti da parte dei soggetti del terzo settore. “Organizzare il tempo libero dei bambini e dei ragazzi con proposte ludiche ed educative di qualità ha numerose finalità estremamente importanti – osserva Villa -: sviluppo dell’identità e della socializzazione, accoglienza e integrazione delle diversità, favorire la conoscenza del territorio e prevenzione del disagio giovanile”.

 

I paletti posti ai gestori da parte dell’amministrazione riguardano numerosi aspetti dell’organizzazione del servizio: “E’ necessaria la presenza di responsabili coordinatori con titoli di studi adeguati e anche di personale non volontario e qualificato per esercitare il ruolo di educatore – aggiunge la vicesindaca – La qualità dei pasti deve essere garantita e devono essere somministrati in osservanza  a tutte le normative europee, nazionali e regionali. Deve inoltre essere garantita l’accoglienza dei bambini con disabilità con la presentazione di uno specifico progetto educativo di inclusione”.

 

Le linee di indirizzo dell’amministrazione

Nel dettaglio, le linee di indirizzo dell’amministrazione comunale sono otto. La prima riguarda il tempo di permanenza. Il gestore del centro estivo deve “prevedere solo la permanenza diurna e prevedere lo svolgimento di attività ricreative, ludiche ed educative rivolte con particolare attenzione al recupero delle relazioni e della socialità”. Quanto alla ampiezza quantitativa e qualitativa dell’accoglienza, andrà valutata “ad esempio in relazione al numero medio di bambini/e frequentanti da 0 a 17 nei centri estivi organizzati sul territorio comunale con specifico riferimento alla sua rispondenza ai bisogni specifici del territorio”. I paletti interessano anche l’orario giornaliero di apertura che dovrà essere flessibile e garantire le seguenti formulazioni: “orario anticipato, orario part-time, orario a tempo pieno, orario prolungato”. Il periodo di realizzazione dei Centri estivi dovrà andare “da giugno a settembre”.

Il Comune, nell’assegnare la sede al gestore, richiede la “presenza di un responsabile con ruolo di coordinatore in possesso di titoli di studio adeguati, preferibilmente con laurea ad indirizzo socio pedagogico-educativo con esperienza di coordinamento almeno triennale”. E anche la “presenza di personale non volontario qualificato con titolo di studio coerente con il ruolo di educatore”. Necessariamente dovrà essere garantita la “somministrazione di pasti all’interno del centro estivo (con riferimento a tutte le norme europee, nazionali e regionali vigenti in materia di sicurezza alimentare)”. Infine, ma non per importanza, “l’accoglienza aperta e completa di bambini con disabilità, con presentazione di uno specifico progetto educativo di inclusione per bambini con disabilità”.

 

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