Da Patto Civico Riccione riceviamo e pubblichiamo:
In relazione alle prossime elezioni amministrative, Patto Civico Riccione desidera sottolineare e precisare che il sondaggio pubblicato su Chiamami Città è inattendibile e scorretto.
La linea editoriale e politica di Chiamami Città è molto chiara: accreditare una contesa politica esclusiva tra Sabrina Vescovi e Renata Tosi e, nello stesso tempo, screditare con continui attacchi la proposta politica di Carlo Conti e Patto Civico Riccione.
Sulla base di tale orientamento, oggi sulla testata sono stati dati dei numeri del tutto infondati.
In primo luogo, il sondaggio è stato fatto su un campione di 310 cittadini riccionesi, circa lo 0,8% dell’elettorato attivo, sostenendo che sia stato condotto con il Metodo CATI.
Tutti i sondaggisti di rilievo nazionale sanno che affinché una rilevazione sia attendibile sono necessarie almeno 1000 interviste utili. Basta guardare i sondaggi pubblicati sui giornali.
Pertanto, la ricerca statistica avrebbe dovuto essere fatta su un campione di almeno 7/8000 contatti.
Altra cosa importante, sempre secondo le società nazionali di ricerca, in una città di soli 35mila abitanti è impossibile realizzare un sondaggio attendibile distante da una generica informativa da parrocchia o da bar. In una realtà così piccola il numero dei candidati e la trasversalità delle relazioni personali e familiari sono in grado di stravolgere qualsiasi risultato.
Questo, in particolare, quando ci sono molte liste civiche senza simboli nazionali.
Tra l’altro, il sondaggio è stato realizzato quando ancora tante liste non erano ancora state presentate.
Ci piacerebbe sapere inoltre se l’analisi statistica – come fanno i giornali seri – sia stata inviata per verificarne la scientificità all’Agcom o al Corecom, le autorità deputate a verificare il corretto utilizzo dei metodi usati.
Entrando poi nel merito, da una nostra verifica con le società di sondaggisti di rilievo nazionale, si evidenzia che le domande non sono le più appropriate, come la struttura del sondaggio stesso anche perché non è possibile misurare le forze in campo soltanto basandosi su un 50% dell’elettorato attivo intervistato.
In sostanza hanno intervistato circa 300 persone, di cui 150 ha detto che ancora non ha deciso e il restante 150 ha risposto alle domande e noi non ne conosciamo la veridicità scientifica.
Ci spiace che il conflitto politico scenda a questi livelli e che si utilizzino metodi scorretti per influenzare il confronto elettorale e il suo esito.
La forza delle nostre liste e l’aria che respiriamo nella città ci dicono che i risultati saranno molto diversi!
Patto Civico Riccione
La risposta di Chiamamicitta.it:
Chiamamicitta.it non ha nessuna linea editoriale atta a screditare alcuna delle liste in competizione a Riccione.
Chiamamicitta.it racconta e analizza dal proprio punto di vista – se ciò è ancora legittimo – quanto succede nella vita politica della Provincia e quindi ora di Riccione in una fase delicata come le elezioni anticipate per l’elezione del nuovo sindaco.
Il sondaggio che è stato pubblicato è stato effettuato da una società qualificata e si basa sugli strumenti della statistica. D’altra parte, una delle caratteristiche del nostro giornale on line è proprio quella di presentare sondaggi di opinioni, realizzati da società specializzate, ogni settimana inerenti vari aspetti della vita politica e sociale delle nostre comunità. In archivio vi è la possibilità di consultare quelli svolti.
Le opinioni diverse dalla nostra e anche le critiche più dure sono sempre le benvenute su questa testata, sempre che siano sorrette da argomenti. Spiace invece rilevare diverse infondatezze nelle contestazioni che ci vengono rivolte.
Per esempio, secondo Patto Civico 310 interviste, lo 0,8% delle elettorato attivo attivo a Riccione, è un campione sottostimato e non rappresentativo. Se così fosse, tutti i sondaggi nazionali sarebbero da buttare nel cestino.
Infatti, basta collegarsi al sito del Governo dove vengono pubblicati i sondaggi politici ed elettorali per verificare che i massimi Istituti di ricerca nazionali effettuano settimanalmente rilevazioni nazionali su di un campione di circa 1000 interviste, pari allo 0,002% dell’elettorato attivo. Solo alcune analisi particolarmente articolate arrivano a numeri superiori, ma difficilmente superano le 4 mila interviste per sapere l’opinione di oltre 50 milioni di italiani.
Se poi si scende sul piano locale, sul medesimo sito governativo si può ad esempio consultare un sondaggio SWG per le elezioni del comune di Padova (oltre 200 mila abitanti) attraverso 500 interviste utili. O ancora, un sondaggio Euromedia Research a Frosinone su di una popolazione maggiorenne di quasi 40 mila abitanti.
Francamente risibile l’affermazione che su di una popolazione di 35 mila abitanti non sia possibile fare sondaggi perché possono incidere il numero dei candidati e la trasversalità famigliari. Forse si sta confondendo il Comune di Riccione con il Comune di Casteldelci (senza offesa per i fieri discendenti di Uguccione). Fatto sta che sempre Euromedia Research ha effettuato di recente un sondaggio a Chiavari dove i maggiorenni residenti sono 23.500.
Riguardo Agicom, o più esattamente il Dipartimento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è utile sapere che non gli spetta nessun compito di verifica scientifica al fine di una qualche “certificazione”, ma semplice di ricevere e raccogliere le comunicazioni dei sondaggi effettuati.
Chiamamicitta.it ha chiarito in premessa tutti i limiti del sondaggio, compreso il fatto che alcune candidature non era stato possibile verificarle e perché. Non abbiamo mai preteso di avere il vangelo in tasca, noi.
Abbiamo notato che però la prima parte del medesimo sondaggio era stata apprezzata da Patto Civico, soprattutto nella parte dove il candidato Carlo Conti risultava primo per “apertura al nuovo”. Eppure i criteri di rilevazione erano gli stessi.
Questa polemica alla fine la chiuderanno gli elettori con le elezioni di giugno, alle quali manca ancora tempo durante il quale, fra l’altro, le opinioni possono cambiare molte volte. Non sarà certo Chiamamicitta.it ad influenzarle, ma i singoli candidati ed i loro comportamenti.
Stefano Cicchetti – direttore responsabile di Chiamamicitta.it