“Sempre più vicina, nel decreto Aiuti-quinquies, la proroga degli aiuti per altri tre mesi del bonus sociale sulle bollette per le famiglie con Isee fino a 15.000 euro. Secondo le prime ipotesi – scrive in una nota Federconsumatori Rimini – sarebbe prolungata fino a giugno anche l’aliquota agevolata IVA al 5% sul gas e sarebbe allo studio dell’esecutivo anche una possibile riforma della bolletta, differenziandola in base ai consumi di elettricità, nonché, per le imprese, l’applicazione di un credito di imposta che varia in base ai consumi.
Provvedimenti necessari e in alcuni casi doverosi, che rappresentano un sostegno indispensabile in questa fase ancora estremamente delicata, soprattutto per le famiglie. Ricordiamo – prosegue Federconsumatori – che per una famiglia riminese di tre componenti il caro bollette (elettricità, gas, acqua e altri combustibili) il 2022 è costato un + 1.950,52 euro, e che attualmente l’energia elettrica registra un valore tendenziale per il 2023 del + 62,6%.
A quanto pare, però, il Governo si è dimenticato di un provvedimento fondamentale e imprescindibile su questo fronte: la sterilizzazione degli oneri di sistema, che pesano in maniera eccessiva sulle bollette delle famiglie, specialmente per quanto riguarda l’energia elettrica.
Ci auguriamo si tratti solo di una “svista”, che auspichiamo venga corretta al più presto, in attesa della definizione di una profonda revisione di tali oneri e dell’intero sistema di tassazione sulle bollette, che elimini voci obsolete e ne sposti altre sulla fiscalità generale.
Reintrodurre gli oneri di sistema, infatti, significherebbe non solo azzerare i benefici determinati dalla lenta riduzione dei costi della materia prima, ma addirittura determinare ulteriori aumenti, di oltre 300 euro, che graveranno pesantemente sulle tasche delle famiglie.
Per questo motivo – conclude la nota di Federconsumatori Rimini – torniamo a ribadire la necessità di un confronto immediato con il Governo, attraverso l’apertura di un tavolo con le Associazioni dei consumatori per definire le misure più opportune e adeguate ad aiutare le famiglie, ascoltando la voce di chi da sempre ne rappresenta le esigenze e gli interessi, e rinnoviamo la richiesta ai rappresentanti locali dello stato, agli amministratori, alle forze sociali ed economiche la necessità di un tavolo e un osservatorio provinciale, sulla condizione economica e sociale e sugli effetti del caro inflazione”.