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Rimini, non era stupro ma due trentenni indagati per ricatto sessuale

Indagati per revenge porn, scagionati da quello di violenza sessuale aggravata. Due trentenni riminesi rischiano il rinvio a giudizio per aver diffuso su whatsapp un video che li ritrae assieme a una ragazza durante un rapporto sessuale completo. I fatti risalgono allo scorso agosto. In una sera di mezza estate i tre si erano conosciuti  in una discoteca della Riviera. Dopo aver trascorso in pista la serata i tre avevano deciso di appartarsi nell’appartamento di uno dei due ragazzi, dove poi hanno consumato il rapporto ripreso integralmente con la fotocamera degli smartphone. Le immagini furono successivamente diffuse sulla nota applicazione di messaggistica.

L’accusa di violenza

Quella stessa notte una volante della Polizia di Stato si imbattè nella ragazza, che camminava ai bordi di un viale in stato confusionale. La ventenne raccontò agli agenti di essere stata violentata.  Pochi giorni dopo il suo avvocato, Stefano Caroli, denunciò i due giovani per violenza sessuale aggravata. Ma malgrado il legale avesse presentato un referto medico a sostegno della sua tesi dall’analisi del filmato che incastra i due è emerso che quel rapporto sessuale era stato consenziente.

I carabinieri che hanno indagato sui fatti hanno ascoltato anche la titolare del locale in cui i tre erano andati a mangiare dopo la notte passata in appartamento. La donna ha raccontato che la ventenne aveva litigato con i due ragazzi e che era apparsa lucida e in sé.

Il pm Davide Ercolani della Procura di Rimini ha quindi chiesto l’archiviazione per il reato di violenza.

 

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