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Matteo Petrucci (PD): riflessioni sul recupero di Palazzo Lettimi

L’approvazione di questa delibera rappresenta, a tutti gli effetti, una rara e grande opportunità – scrive il consigliere comunale del Partito Democratico – da analizzare necessariamente sotto due punti di vista.

In primis il totale recupero, ad impatto zero sulle casse del Comune, di un palazzo ricco di storia e bellezza ma del quale ora restano solo le vestigia.

Ecco quindi che se tutto andrà a buon fine, con l’Università di Bologna premiata con appositi fondi provenienti dal Ministero, verrebbe sanata – prosegue Petrucci – una ferita apertissima in pieno centro storico.

Ovvio che la facciata deve essere rilanciata preservandone l’aspetto originario.

Inoltre tale iniziativa deve necessariamente essere contestualizzata. Non si tratta infatti di una proposta estemporanea, isolata, perché va ricondotta ad un ambizioso e credibile progetto di potenziamento del polo universitario. Quello del “Lettimi” può divenire un complesso complementare al già esistente studentato, alle operative ed efficaci strutture universitarie ed al Tecnopolo recentemente inaugurato. Il tutto affidando il palazzo in questione ad una delle realtà accademiche più affermate e vincenti in Italia ed in Europa: l’Università di Bologna.

E non si tratterà di un “dormitorio”, come più volte definito da esponenti della Minoranza, quasi a voler svilire il peso specifico del progetto. Anche perché non mancherà nulla: biblioteca, spazi di ritrovo, ecc…

L’Università di Rimini – continua Matteo Petrucci – è in piena crescita, quando altrove si registrano cali nelle iscrizioni, e se potrà concretizzare il progetto in campo migliorerà ulteriormente in termini di servizi offerti e sotto l’aspetto della qualità complessiva proposta, andando incontro ad una domanda sempre crescente di servizi da parte degli studenti. La crescita attira menti, saperi, innovazione e ricerca. Rimini non può mancare ad un appuntamento simile.

Anche perché un bel pezzo del futuro della nostra città – conclude il consigliere – va ideato attraverso la progressione costante del polo riminese e l’amministrazione ha il compito di non rallentare questa positiva evoluzione, favorendola quanto più possibile. Bisogna capire che il poter vantare un polo universitario di assoluta qualità, in grado di produrre ricadute culturali notevoli sul territorio, non rappresenta una realtà scontata”.

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