“Vale retroattivamente? E se poi dopo 6 mesi ci si lascia, bisogna restituire i 20 mila euro? E se si arriva illibati all’altare, si può ipotizzare un bonus extra di 5mila euro almeno? Ai numerosi dirigenti e rappresentanti ‘non in regola’ della Lega, nazionale e locale, verrebbero ritirate tessera e deleghe?”: così il sindaco di Rimini ironizza sul disegno di legge presentato da alcuni parlamentari leghisti a incentivo dei matrimoni.
Ma Jamil Sadegholvaad prosegue: “Lasciando perdere le battute sull’ultima proposta leghista di offrire un contributo statale di 20mila euro per chi si sposa, risulta incomprensibile come il centrodestra al Governo si lasci ogni giorno andare a proposte bislacche che, nell’intenzione dichiarata, dovrebbero invece apparire agli occhi degli autori come ‘identitarie’. La somma di tutte queste ‘identità’ compone una maionese impazzita che risulterebbe indigesta anche a qualche autocrate dell’Est Europa. Ma, come si dice, questo (per ora) è folklore, seppure fastidioso e comunque indicativo di una ‘polifonia’ di voci al Governo che presto potrebbe diventare caos totale”.
“Più concreta, immediata e preoccupante è invece la letterale scomparsa di alcun sostegno alla industria turistica da ogni ipotesi che i media fanno in questi giorni circa la redazione della prossima Legge di Bilancio per il 2023. La mancata estensione alle strutture ricettive del bonus edilizio per le ristrutturazioni, seppur ridotto da 110 a 90 per cento, è la prima delle assenze pesanti. Sui costi dell’energia per le imprese si attende ma intanto la filiera dell’ospitalità nazionale è l’illustre assente dal dibattito. Nessuna strategia, nessun dibattito, nessuna ipotesi di rilancio anche promozionale del turismo internazionale dopo gli anni del Covid. Al di là delle proposte bislacche, appunto, questo ci fa stare meno tranquilli”, sottilinea il sindaco.