L’iter per l’approvazione del nuovo PTAV (Piano Territoriale di Area Vasta) che manderà in pensione il PTCP è al giro di boa. Il presidente della Provincia, Riziero Santi afferma: “Convoco per giovedì 27 ottobre prossimo la conferenza dei Sindaci per avviare la terza fase che è quella della coprogettazione con gli enti locali, al fine di allineare le scelte strategiche del PTAV con i PUG (Piani Urbanistici Generali) comunali in fase di redazione. Le prime due fasi si sono concluse con indicazioni molto ben delineate. Il quadro conoscitivo ha confermato un assunto perentorio: o si cambia o si muore. O si tiene conto dei cambiamenti climatici e si riduce drasticamente da subito l’emissione di gas climalteranti, rafforzando i sistemi naturali e promuovendo un modello circolare di metabolismo urbano, oppure il nostro pianeta non avrà futuro. La fase partecipativa con la consultazione di istituzioni e stakeholder ha confermato questa consapevolezza e ha consegnato alla Provincia il compito di procedere nei correttivi radicali necessari, da attuarsi a partire dal PTAV e che passano dalla realizzazione dei seguenti obiettivi:
- Perseguire la neutralità climatica al 2035 e porre al centro delle politiche di governo del territorio le misure di mitigazione e adattamento agli impatti del clima che cambia.
- Riconoscere i benefici ecosistemici alla base del benessere di tutta la comunità provinciale.
- Riconoscere il suolo libero quale maggiore produttore di benefici ecosistemici e biodiversità.
- Evitare il consumo di suolo e perseguire il saldo zero entro il 2035.
- Riconoscere il patrimonio edilizio esistente quale “ricchezza” prioritaria per la rigenerazione territoriale e urbana.
- Riconoscere la necessità di ridurre i flussi di materia ed energia e contenere l’uso delle risorse ambientali.
- Sostenere l’accesso universale ai servizi di cittadinanza e riconoscere i servizi ecosistemici come servizi, a tutti gli effetti, al pari di quelli pubblici essenziali.
- Promuovere una strategia integrata per le aree più fragili ad alta valenza ecosistemica ed esposte al rischio del declino demografico.
- Recuperare nell’azione politica, amministrativa e civica la centralità del bene comune.
- Istituire un fondo perequativo in favore dei Comuni che garantiscono i servizi ecosistemici.
Questo è il punto e questo è il lavoro fin qui svolto che consegno a chi mi succederà.”, conclude Santi.