Se tutto va bene, e il condizionale è d’obbligo l’ex delfinario di Rimini sarà rigenerato e riaperto al pubblico il prossimo giugno, pronto per ospitare il nuovo ospedale della tartarughe. Anzi Fondazione Cetacea e Club Nautico che hanno vinto in concessione il bando sperano quasi nel miracolo e in un apertura anticipata a Pasqua come era nei desiderata iniziali. Quale che sia la data di inaugurazione l’auspicio è quello di presentare la nuova struttura in tempo per l’inizio della prossima bella stagione.
In una conferenza stampa ospitata al Club Nautico nella mattinata del 30 settembre Sauro Pari di Fondazione Ceatacea, i vertici del Club Nautico e l’assessora del Comune di Rimini Anna Montini hanno fatto il punto sullo stato delle cose.
Sono terminati i lavori di demolizione delle parti abusive dello stabile dal lato che si affaccia sul porto canale – l’ex delfinario – e la struttura è stata riportata al suo profilo originale circolare. Nel frattempo è stata lanciata una campagna di crowdfunding per sostenere le spese senza un limite di raccolta a cui la cittadinanza è chiamata a partecipare. La campagna è ospitata dalla piattaforma produzionidalbasso.com
Ma come mai i lavori sono stati fermi per così tanto tempo? se da una parte la demolizione delle strutture abusive dell’edificio (lato nord) è stata completata, dall’altra quelle del lato sud non possono essere ultimate. Il loro abbattimento comprometterebbe la tenuta strutturale dell’ex delfinario, motivo per cui si attende una sanatoria.
Il nuovo ospedale delle tartarughe ospiterà in un primo momento 16 vasche per un totale di 16 animali (le tartarughe non possono convivere nella stessa vasca trattandosi di animali molto territoriali e quindi aggressivi) acquistate con un contributo di 50.000 euro dalla Regione Emilia Romagna. All’interno della struttura troverà spazio un laboratorio veterinario aperto a tutta la cittadinanza. Questo l’obiettivo per quel che riguarda l’inaugurazione del prossimo giugno.
Ma Fondazione cetacea e Club nautico puntano anche a trasferire nella struttura una “scuola del mare” e quindi di vela dedicata ai bimbi tra i 7 e i sedici anni. L’ospedale delle tartarughe, infine, potrà essere almeno parzialmente visitabile dalla cittadinanza.