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Confartigianato, stoccata a Callà (Confcommercio): “L’abusivismo? Guardi anche ai ristoratori”

Nella giornata di ieri il presidente di Fipe Confcommercio della provincia di Rimini Gaetano Callà ha stigmatizzato il fenomeno dell’abusivismo commerciale. “In questa estate 2022 che sta viaggiando spedita verso il Ferragosto, tra le tante note liete per il nostro turismo che, numeri alla mano, sta tornando ai livelli pre-Covid, ce n’è una che continua invece ad essere stonata. È il fenomeno dell’abusivismo che nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, in particolar modo quello legato alla ristorazione, continua ad essere dilagante.

L’elenco è come al solito lunghissimo e anno dopo anno si arricchisce di nuove forme: sagre non autentiche, artigiani che somministrano, agriturismi veri solamente nel nome, circoli privati che sono a tutti gli effetti ristoranti o discoteche, spiagge apparecchiate con centinaia di coperti e con banconi bar che spuntano qua e là, street food e food track”. 

A lui risponde Confartigianato, sugli scudi per la frase “artigiani che somministrano”.

“Quasi ogni giorno Confcommercio Rimini ci aggiorna su come deve funzionare il mondo. Ieri il Presidente della categoria dei ristoratori, Gaetano Callà, ha acceso il faro sull’abusivismo nel mondo della ristorazione. Legittimo, per carità. Ma non è stato un appello generale a rispettare le regole, piuttosto un pesante riferimento agli ‘artigiani che somministrano’ e ad altre situazioni denunciate a tutela dei ‘nostri ristoratori’. Comprensibile la necessità di godere di un applauso, ma affermare che c’è un dilagante e tollerato abusivismo, ovviamente di tutti tranne che della categoria rappresentata (e nel suo caso anche esercitata), è una posizione che non condividiamo e che riteniamo anche offensiva nei confronti di chi i controlli li effettua tutti i giorni.

Rassicuriamo Gaetano Callà e la Fipe-Confcommercio: i controlli ci sono e non solo per i ristoranti, ma per tutti. Quando vengono riscontrate irregolarità non c’è la tolleranza di cui si scrive, ma ci sono le sanzioni, per i ristoratori (che non risulta una categoria in odore di beatificazione) e per tutti gli altri. Dal nostro osservatorio non vediamo un panorama così allo sbando. Piuttosto, se la stagione turistica mostra numeri incoraggianti e le imprese lamentano invece mille problemi, in particolare di redditività, serve farsi domande diverse e cercare soluzioni utili a migliorare la situazione. Stare in piedi sulla sedia a spargere patenti di abusivismo serve giusto all’applauso quotidiano.

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