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Sacchetti apre la campagna congressuale nel PD. Critiche a Letta per la gestione alleanze

Filippo Sacchetti, segretario del Pd riminese, commenta gli ultimi avvenimenti politici nella coalizione di centrosinistra. Un commento articolato che lascia intendere, nei fatti l’apertura della campagna congressuale nel Pd. Sicuramente avverrà dopo le elezioni del 25 settembre, ma già da ora, il segretario rivolge critiche neanche velate alla gestione del segretario Enrico Letta.
L’intervento di Filippo Sacchetti sulla sua pagina Fb.
“Questa foto (a fondo pagina NdR) è stata per tutta la mattina sulla pagina di repubblica online. Brutta roba!
Questo bacio, che sembra un po’ quello di giuda, deve suonare la sveglia per il Pd.
Prima di tutto ideale e di orgoglio.”
“Il giorno dopo la caduta del governo Draghi siamo partiti con il piede giusto: abbiamo detto che non ci saremmo mai alleati con chi aveva messo in discussione quell’azione di governo. Allargando la nostra impostazione programmatica ai temi sociali, del lavoro e dell’ambiente, con la forza dei valori della sinistra che i riformisti si impegnano a portare avanti.”
Il primo passo dell’accordo con Calenda era una buona cosa. Poi non capisco, continua Sacchetti,  perché abbiamo insistito a cercare forme di alleanza partitica, inseguendo piccole percentuali che ci hanno fatto scivolare in una contraddizione insanabile, senza avere l’ambizione più alta di coltivare nuove alleanze sociali.
In Emilia Romagna ad esempio Stefano Bonaccini questo lo ha fatto già 2 anni fa per battere la destra. E di conseguenza lo abbiamo tradotto su tutti i territori. Vincendo anche dove la destra governava. Con volontà politica trasparente: 1.avere programmi chiari e radicali orientati solo al buon governo, senza mediazioni al ribasso, 2. alleanze sociali, civiche, con persone protagoniste della propria comunità, 3. candidati credibili e forti nel rappresentare la proposta.
Torniamo agli occhi della tigre?! Spero che il segretario Letta raccolga dai territori i migliori profili, tra sindaci, presidenti, imprenditori, operatori del sociale, e li porti con sé in una vorticosa campagna elettorale in giro per l’Italia. Che servano a spiegare che tra noi e loro c’è differenza, che il tatticismo di un terzo polo non serve se poi a governare ci va la destra. Non è ancora deciso niente ma serve lavorare tanto e con coraggio. Non conta il destino del pd, ma quello dell’Italia.”

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