Rimini piange la scomparsa di Bruno Brolli, pittore e ceramista riminese e Cavaliere al Merito della Repubblica. Come ricordato dal sindaco Jamil Sadegholvaad, Brolli, 86 anni, ha trascorso “una vita intera passata tra terra e colori, coltivando una passione sbocciata già da ragazzino che l’ha portato negli anni Settanta anche ad affrontare un’avventura per pochi: un giro del mondo di due mesi, per raccontare l’iconografia degli usi e costumi dei popoli del Sud del Pacifico“.
La sua vasta produzione pittorica e di ceramiche è conosciuta e apprezzata in tutta Italia e non solo, facendo di Brolli un ambasciatore della creatività riminese. Membro onorario dell’Accademia Tiberina e dell’Accademia dei Cinquecento di Roma, ed anche dell’Unione della Legion d’Oro delle Nazioni Unite, nel 1996 stato insignito del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica. Per anni aveva ricoperto incarichi all’interno di Confartigianato, nel consiglio direttivo, fino alla presidenza di Fin-Art e della categoria Artigianato artistico.
Aveva cominciato a dipingere da ragazzino: “Mia mamma mi portava a casa dei fogli da pacchi di carta gialla, me li stirava col ferro da stiro e quello era il mio album da disegno, perché comperarne uno vero costava troppo”, ricordava. Iniziò con l’arte sacra, ma ben presto i suoi soggetti preferiti divennero cavalli (è stato definito il pittore dei cavalli) e clown. Nel 1973 vinse un concorso bandito dalla Compagnia americana “Pacific Area Travel Association”, per dipingere gli usi e costumi dei popoli del sud del Pacifico. Percorse così 50 mila chilometri per oltre 200 ore di volo passando da San Francisco, Honolulu, Tonga, le Fiji, Singapore, Persia e Turchia.
Ma la sua grande passione fu Grock: raffigurò il clown svizzero l’ha raffigurato in decine di pose, soprattutto su tela ma anche su un grande pannello di ceramica ancora appeso in una villa Svizzera.