Sono settimane che raccolgo la preoccupazione dei riccionesi rispetto al futuro e alle dinamiche legate alla riorganizzazione che interessa il nostro Ospedale Ceccarini. Al centro c’è la legittima e sacrosanta aspettativa sul mantenimento del livello d’eccellenza della nostra struttura, punto di riferimento per il territorio e, sarebbe opportuno ricordarlo, anche per il turista. Il nostro Ospedale è caratterizzato da due mission: essere il polo dell’emergenza/urgenza nella zona sud della provincia e di essere un polo chirurgico (chirurgia generale e toracica, ortopedia, oculistica). In questa fase delicatissima e dopo mesi di silenzio è necessario prendere consapevolezza che è stato eliminato il primariato di rianimazione ed è vacante quello di oculistica.
Quella da fare non è una battaglia di retroguardia, bensì il riconoscimento per una struttura che in questi anni ha dimostrato, attraverso tutti i suoi operatori, grandi competenze ed anche forte radicamento sul territorio. Aprire la politica ai cittadini non deve essere un vuoto appello, ma finalmente la capacità di tornare a farsi carico dei problemi reali.
Per questo nei prossimi giorni incontrerò primari, medici, infermieri, medici di base e tutti gli operatori sanitari, per ascoltare e capire meglio come valorizzare il nostro Ceccarini all’interno della complessiva riorganizzazione aziendale della Sanità. E sarà fondamentale porsi sul piano della concretezza. La politica deve tornare ad essere questo: la politica “per” non “contro”. Siamo in un contesto di Area Vasta ed è necessario porsi con lucidità come pezzo importante ed integrato del progetto complessivo sanitario regionale.
Amministrare significa produrre atti concreti. E’ necessario quindi, da subito, predisporre le condizioni per la realizzazione del nuovo parcheggio, ordine del giorno già approvato in consiglio comunale, per una risposta immediata e urgente alle tantissime difficoltà riscontrate quotidianamente dai cittadini che usufruiscono del nostro Ceccarini, e mantenere i posti di primariato attualmente esistenti. Inoltre il territorio di Riccione deve dotarsi delle “Case della Salute”, un punto di riferimento certo, nei quartieri, per i cittadini. Una garanzia dell’accesso e dell’erogazione delle cure primarie, della continuità assistenziale, dell’attività di prevenzione. Con medici di medicina generale, specialisti, infermieri, pediatri di libera scelta, ostetriche, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, a servizio dei cittadini. In Emilia Romagna sono già 81 quelle in funzione ed hanno generato un calo medio del 26% dei “codice bianco” al Pronto Soccorso e un aumento del 50% dell’assistenza domiciliare. Ragioniamo insieme sulla strada da intraprendere.
Sabrina Vescovi, Candidato sindaco del Partito Democratico di Riccione