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Petroltecnica. Il caso di una bonifica ambientale tra le dune del deserto in Algeria

L’impianto che Petroltecnica ha progettato e realizzato in Algeria, in località El Borma, comune situato nella provincia di Ouargla, che confina ad est con la Tunisia, ha cominciato ad operare alla fine del 2019, dopo le fasi di progettazione, installazione, realizzazione opere civili, montaggi meccanici, collegamenti elettrici e strumentali ed infine il collaudo e la messa in servizio dell’impianto. Questa iniziativa nasce da un’esigenza dei Committenti di sistemare le problematiche di contaminazione da idrocarburi, derivanti dalle operazioni di estrazione del petrolio, presenti nell’area nonostante si tratti di pieno deserto. Abbiamo effettuato uno screening delle possibili tecnologie di bonifica applicabili on site che ci ha consentito di identificare il desorbimento termico come miglior soluzione possibile. Tale processo di riscaldamento delle matrici solide contaminate provoca una migrazione degli inquinanti dalla fase solida alla fase gassosa. Al termine del processo, le sabbie bonificate vengono riposizionate nel luogo del prelevamento e per questo le attività dell’impianto sono di importanza primaria per la tutela di un ambiente così fondamentale per il nostro Pianeta e caratterizzato da grande biodiversità qual è il deserto. La collocazione dell’impianto presenta alcune complessità dovute principalmente al fatto che la distanza dal primo centro abitato è di 315 km mentre per coprire la distanza con il campo base della committente occorre circa 1 ora di Jeep.

L’impianto di desorbimento termico è in grado di ripulire la sabbia trattata, consentendo un ritorno a concentrazioni di inquinanti ambientalmente accettabili. 

La sabbia viene prelevata ed inserita in un grande tamburo rotante, riscaldato fino ad una temperatura che supera i 900 gradi che è in grado di “bruciare” gli idrocarburi presenti. Il riscaldamento nel caso specifico avviene in modo diretto (la fiamma del bruciatore si sviluppa all’interno del tamburo) ed è presente una camera di premiscelazione e attemperamento fumi che consente di allontanare il materiale da processare dal sistema di combustione. La sabbia fuoriesce dal processo sopra descritto bonificata dagli idrocarburi ad una temperatura che si aggira intorno ai 200 gradi. A questo punto, una volta che la sabbia si è raffreddata, viene riposizionata nei siti di prelevamento.

L’impianto di Petroltecnica è condotto da 10/12 operatori, di cui solo una piccola parte sono italiani. La maggior parte della squadra è composta di personale locale, debitamente formato ed addestrato sull’utilizzo delle attrezzature e sulle norme relative alla salute ed alla sicurezza.

L’attività di conduzione dell’impianto risulta essere particolarmente complessa a causa del contesto geografico in cui ci si trova ad operare: le temperature estreme (>50 °C) del periodo estivo, le forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, le tempeste di sabbia che imperversano tra aprile e maggio (che portano ad avere visibilità zero), rendono le condizioni di lavoro estreme. Inoltre, tutti i macchinari presenti per poter funzionare correttamente necessitano di continue manutenzioni, spesso giornaliere, e l’usura delle varie componenti è rapidissima. Nonostante ciò, l’impianto è in funzione tutti i giorni della settimana e quando non opera è perché è sottoposto ai necessari interventi di manutenzione.

Recenti notizie pubblicate da molti autorevoli organi di stampa internazionali, riportano la notizia del ritrovamento di un grande giacimento petrolifero da parte di Eni proprio nell’area nella quale è sito l’impianto di Petroltecnica.

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