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Con i posticipi valevoli per la salvezza, si è chiuso anche il campionato 2021/2022. I verdetti sono inappellabili e dicono che la Salernitana ha compiuto un’impresa, ma soprattutto per demeriti altrui, almeno per quanto successo nell’ultimo turno. I campani, infatti, nella partita decisiva, e al termine di una rimonta pazzesca, sono crollati in casa, sommersi dai quattro gol dell’Udinese. Ma il calcio non smette mai di stupire o di regalare favole, e in questo caso il lieto fine è stato a tinte granata.
Un incubo, invece, quello vissuto dal Cagliari, al quale sarebbe bastato un gol in laguna per garantirsi la permanenza in Serie A. I sardi, invece, saranno costretti a ripartire dalla B insieme proprio al Venezia (e al Genoa). Da apprezzare, comunque, l’atteggiamento dei lagunari, che pur retrocessi, hanno giocato la loro partita per tutti i novanta minuti. Un approccio che dovrebbe essere la regola, ma a cui non eravamo troppo abituati fino a qualche tempo fa, quando a fine stagione si assisteva a partite spesso prive di motivazioni e contenuti.
Tra le note positive da rimarcare, anche le reazioni composte, e a volte addirittura festose, nonostante risultati non certo proprio eccezionali (per usare un eufemismo): parliamo, ovviamente, dei tifosi del Genoa, che hanno accettato la retrocessione con grandissima sportività e non lesinando applausi e sostegno ai propri giocatori. Stessa cosa hanno fatto i colleghi del Venezia, per citare un altro esempio, o quelli dell’Atalanta, che hanno acclamato i loro beniamini nonostante la mancata qualificazione in Europa dopo anni di grandi successi. Segnali di speranza, anche se proprio nell’ultima domenica si sono rivissuti incubi del passato che si pensava fossero soltanto un lontano ricordo: gli incidenti del Picco tra tifosi dello Spezia e del Napoli hanno provato ad offuscare un week end eccezionale ma, fortunatamente, lo spettacolo del calcio vero e puro ha vinto su tutto.
E a proposito di spettacolo, veniamo al fantastico testa a testa per lo Scudetto. Troppa la convinzione del gruppo guidato magistralmente da Stefano Pioli per sperare in un ribaltone last minute. Il Milan non ha tremato sul campo di Reggio Emilia, spazzando via il Sassuolo in meno di un tempo. Inutile, dunque, la vittoria dell’Inter a San Siro contro la Samp: una vittoria “triste”, anche se pure in questo caso i tifosi non hanno lesinato applausi ai propri beniamini. Non sono bastati quindici gol all’attivo in più rispetto ai cugini, e non è stato il gol in più subito rispetto ai rossoneri a fare la differenza. O forse sì, ma un gol in particolare, il secondo di Giroud nel derby del 5 febbraio scorso, che forse è stato il classico episodio da “sliding doors”, il momento in cui la storia di questo campionato è cambiata definitivamente.
Il Milan può dunque festeggiare il suo diciannovesimo scudetto, un titolo – per parafrasare Mister Pioli – meritato per la continuità dimostrata in questa annata meravigliosa. Un titolo per il quale, come testimoniato dai bookmaker presenti su Wincomparator.com, il Milan era considerato favorito dagli esperti in questo finale di stagione grazie al vantaggio accumulato sui cugini nerazzurri. Certo alla vigilia dell’inizio del campionato, il Diavolo era dato dietro ai nerazzurri nella classifica dei possibili vincitori per i siti di scommesse. Malgrado ciò, il Milan ha concluso il suo cammino a quota 86, a +2 sull’Inter.
Tra le note negative di questo campionato appena concluso, invece, non si può non citare la Juventus, che ha raggiunto sì il risultato minimo, ossia la qualificazione in Champions League, ma senza alcuna empatia: né tra allenatore e giocatori, né tra squadra e tifosi, né tra società e i supporters stessi. E gli addii di Chiellini e, soprattutto, quello di Dybala, potrebbero addirittura allargare il solco delle incomprensioni in un ambiente parso decisamente sfilacciato.
Anche il Napoli ha accarezzato a lungo il sogno di vincere il titolo, ma ancora una volta è mancato dal punto di vista dell’esperienza, della malizia e della continuità. Molti critici, infatti, non hanno mancato di sottolineare come i partenopei, probabilmente, avessero la rosa più completa e qualitativamente all’altezza per riportare sotto il Vesuvio un titolo che manca ormai da troppi anni. E non dimentichiamo che il campionato è finito, sì, ma la stagione avrà ancora un epilogo che ci riguarda, perché la Roma ha ancora una missione da compiere: riportare in Italia una coppa europea. Un’attesa che, anche in questo caso, dura da troppo tempo. E allora mercoledì tutti con il cuore a Tirana per tifare i giallorossi e chiudere in bellezza un’annata di calcio davvero indimenticabile.